Pedofilia, nuova legge anti abusi in Vaticano e Curia: il Papa rafforza le norme a tutela dei minori
Istituito l'obbligo di denuncia penale e disposto che i condannati siano rimossi dagli incarichi. Le norme entreranno in vigore da giugno
Con un Motu proprio e la nuova legge 297, Papa Francesco ha rafforzato le norme "per prevenire e contrastare gli abusi contro i minori e le persone vulnerabili" nella Curia romana e nello Stato della Città del Vaticano. Viene anche istituito l'obbligo di denuncia penale e disposto che "venga rimosso dai suoi incarichi il condannato per aver abusato di un minore o di una persona vulnerabile". Le norme entreranno in vigore dal primo giugno.
Il testo del Motu proprio
Una legge "esemplare" per la Chiesa - La nuova normativa promulgata dal Pontefice si applica al solo Stato Vaticano e al personale della Curia romana, ma ha un valore "esemplare" per la Chiesa cattolica mondiale. Paradossalmente, il Vaticano non aveva ancora una specifica normativa penale in materia di abusi. Nel 2013 Papa Francesco aveva promulgato nuove norme penali su una serie di questioni, tra cui la pedofilia, ma in modo non esclusivo né dettagliato. Dopo il vertice di febbraio con i vescovi di tutto il mondo, Bergoglio ha varato un Motu proprio, una legge e le relative linee guida.
Indicazioni specifiche - "Si tratta di leggi, norme e indicazioni molto specifiche innanzitutto per i destinatari", spiega Andrea Tornielli, direttore editoriale vaticano. "In Vaticano opera un gran numero di sacerdoti e religiosi, ma ci sono pochissimi bambini. Pur essendo stati pensati e scritti per una realtà unica al mondo, nella quale la massima autorità religiosa è anche il sovrano e legislatore, questi documenti contengono indicazioni esemplari che tengono conto dei più avanzati parametri internazionali".
In Vaticano prescrizione dopo 20 anni - Il termine di prescrizione dei reati specificati nel primo articolo della legge è di venti anni e decorre, in caso di offesa a un minore, dal compimento del suo diciottesimo anno di età. Tali reati, comunque, sono "perseguibili d'ufficio". Il Santo Padre ha auspicato che "sia mantenuta una comunità rispettosa e consapevole dei diritti e dei bisogni dei minori e delle persone vulnerabili, nonché attenta a prevenire ogni forma di violenza o abuso fisico o psichico".
L'editoriale di Tornielli
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