Sono più maturi i Kolors. "Pensare Male" ne è la prova. Il nuovo singolo, già in radio e impreziosito dalla voce sensuale di Elodie, è una sorta di nuova partenza. Il brano, scritto da Davide Petrella, fa un po' da spartiacque. Tra il prima e il dopo. Il presente intanto è più introspettivo, con Stash che si mostra vulnerabile: "Ci mettiamo a nudo raccontando anche le sconfitte", spiega a Tgcom24.
Questo singolo è un nuovo inizio?
E' parte del nostro nuovo capitolo. Sia dal punto di vista strumentale sia da quello delle liriche, vuole dare un segnale di crescita della band, sempre rimanendo con i piedi per terra. Raccontando di più le nostre vere vite. Più vicino alla nostra visione della musica che avevamo nei localini, è ispirato tanto alla french touch. Rispetto alle cose che abbiamo fatto mainstream e quindi rivolte alla radio e alla tv. E paradossalmente sta andando molto bene in radio.
Con Petrella come è nata la collaborazione?
Davide è un fratello. Ci conosciamo da dieci anni. Il primo concerto che abbiamo fatto è stato aprendo Le Strisce. 'Pensare male' è stato un esame superato. Ha lasciato tutto quello che ho scritto io (racconta Stash, ndr). La parte di Elodie invece è tutta sua.
Racconti una parte fragile di te...
E' la prima volta che mi metto a nudo. Mi piaceva fare una fotografia di questa generazione, di questo contesto storico. Raccontare le vittorie è bello ed è più vicino alla trap come linguaggio, ma era giusto raccontare anche le sconfitte.
Elodie come l'avete scelta?
Per noi è una sorella, una artista che stimiamo tantissimo. Ha preso una direzione che strizza l'occhio all'hipsteria, pur rimanendo pop, è l'unica cantante giovane italiana che è anche cool.
Con Elodie siete i "diversi" di Amici...
All'inizio abbiamo pensato che questa collaborazione fosse troppo legata ad Amici. E invece no, rappresenta il nostro percorso, musicalmente abbiamo preso le nostre direzioni, pur rimanendo sempre vicini a Maria De Filippi.
Come è stato passare dall'altra parte nella scuola di Amici?
Sentivo l'ansia all'inizio. Ma quello che pensavo fosse il punto debole è stato un punto di forza. Quando faccio lezione con i ragazzi e posso dare dei consigli e chiedono che voto ho dato io allora capisco che ha senso quello che sto facendo.
Il nuovo album quando esce?
Ci sono molti brani pronti. Ma abbiamo pensato di procedere per singoli. Per fare investire emotivamente nuovi e vecchi fan nel nostro nuovo percorso.
Con i social che rapporto avete?
Amore e odio. Usiamo i social e non ci facciamo usare. Spesso si viene giudicati artisticamente per i numeri. Ed è il modo più sbagliato di usare i social. C'è chi vive quei numeri come una ossessione e si deconcentra dal contenuto.
Anche se poi i social influenzano, hai detto su Instagram di essere stato minacciato di morte...
Sì, è successo. Io interagisco spesso sui social, comunico con i miei follower, cerco di far capire la mia idea. Cerco di cavalcarli e di non essere io la vittima.
L'impressione è che siete più maturi, cosa avete imparato in questi anni?
Abbiamo vissuto un periodo in cui si faceva anche fatica a mettere benzina nella macchina. E ringraziamo per quello. Come il periodo pre-talent che abbiamo vissuto cantando live. Anche gli eventi non positivi ci hanno fatto crescere. Non avrei mai parlato dei trent'anni in una canzone due anni fa. Oggi lo faccio...