Napoli, violentata nella Circumvesuviana: scarcerato un indagato | La vittima: "Pentita di aver denunciato"
Torna libero il 19enne Antonio Cozzolino. Anche un altro presunto aggressore, il 18enne Alessandro Sbrescia, era uscito dal carcere nei giorni scorsi. Di Maio: "E' una vergogna"
Il Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto la scarcerazione del 19enne Antonio Cozzolino. Si tratta di uno dei presunti aggressori della 24enne che sarebbe stata violentata nel vano dell'ascensore della stazione Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. Un'altra sezione del Riesame aveva scarcerato nei giorni scorsi il 18enne Alessandro Sbrescia, altro indagato per lo stesso episodio. "Mi sono pentita di aver denunciato", ha affermato la vittima.
La vittima: "Sono delusa e amareggiata" - La scarcerazione del secondo indagato è stata commentata dalla vittima: "Sono delusa e amareggiata, soprattutto perché non riesco a comprendere come sia possibile prendere una decisione del genere, che mi fa solo pensare che non sono stata creduta nel mio racconto". "Non mi spiego questa decisione - ha aggiunto la giovane - eppure ho raccontato per ore prima alla polizia e poi al pm quello che è successo. Se avessi saputo che andava a finire così non avrei denunciato".
Il ricorso degli avvocato dei tre indagati - Per l'episodio erano stati fermati in tre. I legali di Alessandro Sbrescia, il più giovane dei tre indagati, Antonio Cozzolino e Raffaele Borrelli, secondo quanto si è appreso, avrebbero presentato il ricorso separatamente e in momenti diversi. E due di queste hanno avuto successo.
Referto medico conferma la violenza - Le due scarcerazioni avvengono a poche ore di distanza dalla diffusione del referto medico che ha confermato gli abusi sulla donna la sera del 6 marzo. Il referto sottolinea "l'assenza di consensualità", e, dunque conferma la violenza.
Vittima incapace di reagire - La ragazza, secondo le ipotesi degli inquirenti, avrebbe subito le violenze in preda al cosiddetto effetto "freezing", un fenomeno naturale che viene innescato per difesa dal cervello e rende incapace la vittima di reagire.
Di Maio: "E' una vergogna" - Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha definito "una vergogna" la scarcerazione dei due giovani. "Non possiamo nemmeno immaginare come si sia sentita e come si senta ancora oggi la ragazza dopo quel terribile episodio. L'impatto psicologico deve essere stato devastante e chi dovrebbe pagare viene rimesso in libertà? Io una cosa del genere non posso accettarla. Non la accetto da essere umano. Ho sentito nei giorni scorso la mamma della giovane ed è ovviamente distrutta anche lei. Come si può? È evidente che c'è qualcosa che non va in questo Paese. Chi compie uno stupro, per quanto mi riguarda, deve passare il resto dei suoi giorni in carcere. Ognuno ha diritto di difendersi, lo prevede il nostro ordinamento giuridico, ma chi è accusato di violenza sessuale contro una donna deve poterlo fare dal carcere".
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