Gay Pride e Family Day

"Ciao Darwin", scontro fra Luxuria e Povia sul Congresso delle famiglie: "Per anni hanno negato la nostra esistenza"

Botta e risposta fra i due capigruppo, rispettivamente del Gay Pride e del Family Day

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"Noi non contestiamo il sentimento né lo condanniamo, perché il sentimento è sacro, ma non si può negare che tutte le teste del mondo esistono grazie a un uomo e una donna. Noi difendiamo non la famiglia tradizionale quanto quella naturale, grazie alla quale l'umanità è potuta progredire nel corso della storia." Così Giuseppe Povia, capitano della squadra Family Day a "Ciao Darwin", spiega la sua posizione riguardo a quella che definisce una questione ovvia per cui ergersi a difesa sembra essere diventato un atto rivoluzionario.

Dall’altra parte l’ex deputata transgender Vladimir Luxuria, simbolo della battaglia per i diritti Lgbt e nel caso in questione capitano della squadra Gay Pride, ascolta in silenzio le motivazioni prima di intervenire a propria volta. "Per anni, troppi anni, hanno negato non solo le nostre esistenze ma anche i nostri sentimenti. Gay, lesbiche e trans possono provare amore, che è un nobile sentimento e non può avere una classifica: non esiste un amore più meritorio di un altro. Ovunque c'è amore, rispetto e ascolto, c'è famiglia. Non facciamo famiglie di serie A o B".

Uno scambio di opinioni pacato, seppur in contrasto. Gli animi si accendono di più quando tocca ai diversi partecipanti scambiarsi le rispettive opinioni, tra chi sostiene la necessità di avere un padre e una madre, e chi invece cerca di far capire un concetto molto osteggiato come la "stepchild adoption". Lo stesso Bonolis, che per sua stessa ammissione non tende a schierarsi da nessuna parte, si domanda perché l'amore non possa provenire anche da due persone dello stesso sesso.