Stadio Roma, indagato per corruzione l'assessore allo Sport Daniele Frongia
L'esponente del M5s e braccio destro del sindaco capitolino si autosospende: "Confido nell'imminente archiviazione". Il procedimento partito da una dichiarazione di Luca Parnasi fatta ai magistrati dopo l'arresto
L'assessore allo Sport di Roma, Daniele Frongia, è indagato dalla Procura per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Frongia, che ha anche ricoperto la carica di vicesindaco, è finito nel mirino delle autorità che hanno arrestato l'ex presidente di Acea Luca Lanzalone e l'imprenditore Luca Parnasi che ora sono ai domiciliari. Il procedimento è stato avviato per una vicenda raccontata da Parnasi ai pm.
Frongia, da parte sua, ha annunciato che "per una questione di opportunità politica" e di "rispetto degli stessi principi che mi spinsero molti anni fa ad aderire al Movimento", ha deciso "di autosospendermi dal M5s e di riconsegnare le deleghe attribuitemi dal sindaco Virginia Raggi in qualità di assessore allo Sport di Roma Capitale". Frongia ha quindi sottolineato che "avendo la certezza di non aver mai compiuto alcun reato e appurato che non ho mai ricevuto alcun avviso di garanzia,
confido nell'imminente archiviazione del procedimento risalente al 2017".
"Da informazioni assunte personalmente dalla Procura, la posizione del nostro assistito sarà definita a breve con una
richiesta di archiviazione". hanno quindi confermato gli avvocati di Frongia. "Lo teniamo a precisare per evitare il prosieguo di strumentalizzazioni giornalistiche e accostamenti alla recente vicenda giudiziaria 'congiunzione astrale' alla quale, ci viene ribadito, il dott. Frongia risulta essere completamente estraneo", aggiungono.
Daniele Frongia è finito nel mirino della Procura di Roma per una vicenda raccontata dal costruttore Parnasi ai pm dopo l'arresto. Lo ha raccontato lo stesso Frongia al
Fattoquotidiano: "Il procedimento a mio carico trarrebbe origine dall'
interrogatorio di Parnasi del 20 settembre 2018, già uscito all'epoca sui giornali, in cui lo stesso sottolineava più volte di non aver mai chiesto né ottenuto favori dal sottoscritto", ha spiegato l'assessore.
Il costruttore aveva chiesto a Frongia il nome di una persona da inserire come responsabile delle relazioni istituzionali di una sua società, la
Ampersand. L'assessore aveva dato il nome di una donna. Assunzione che non ebbe esito dopo l'inchiesta.
Parnasi ha sempre negato di aver ricevuto pressioni o richieste di favori da parte del nuovo indagato.
Il presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito, invece, è stato arrestato in un altro filone di indagine partito dall'inchiesta principale sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle.
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