Lo abbiamo sperimentato tutti: il giusto sottofondo musicale aiuta a “creare l’atmosfera”: la musica adatta può fare la differenza nell’aiutarci a rilassarci e scacciare pensieri negativi, creare un ambiente romanico, persino nel migliorare le nostre prestazioni sportive. La scienza ha dimostrato che può contribuire alla guarigione di alcune patologie: in questo caso si parla di vera e propria musicoterapia, una pratica ormai accreditata e utilizzata per fini clinici. Anche se siamo in buona salute, nella vita di tutti i giorni la musica può essere una buona compagna di viaggio e un’alleata di compagnia e benessere.
IN MEDICINA – La scienza lo ha confermato da tempo: l’uso della musica e dei suoi elementi costitutivi, come il ritmo, la melodia e l’armonia, è molto utile sia nel favorire la comunicazione, la relazione e l'apprendimento, ma anche la motricità e l'espressione. Come spiega la World Federation of Music Therapy (Federazione Mondiale di Musicoterapia), la musica è un valido supporto nella soddisfazione di una serie di necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive, e per questo motivo viene utilizzata come un vero e proprio strumento terapeutico complementare. Può essere molto utile, ad esempio nei reparti di patologia neonatale, per confortare i piccoli nelle incubatrici, o in pediatria dove a volte sono presenti in laboratori di giochi musicali. La musica può aiutare anche gli anziani affetti dal morbo di Alzheimer e di altre malattie degenerative. E’ stato anche dimostrato che far ascoltare musica a un paziente in attesa di un intervento chirurgico funziona meglio di un farmaco sedativo nel controllare lo stato di ansia.
QUESTIONE DI CERVELLO - La musica ha un impatto importante sul cervello, specie se la melodia implica alcune particolari frequenze. Secondo una teoria non ancora dimostrata scientificamente, ma molto ben collaudata empiricamente, i suoni intorno ai 528 Hz sembrano avere un effetto particolarmente rilassante e in grado di generare nel nostro organismo elevati stati di benessere. Il fatto di suonare uno strumento musicale, poi, potenzia lo sviluppo celebrale dei bambini e migliora persino il rendimento in matematica. La musica rilassante aiuta il lavoro dei nostri neuroni (le cellule nervose) e crea uno stato mentale favorevole per concentrarsi e migliorare le nostre facoltà di ragionamento.
PER IL BENESSERE - La musica ha un impatto benefico anche sul cuore: abbassa la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, contribuendo allo stato di benessere psico-fisico generale. Ascoltando musica, ma anche semplicemente i suoni della natura, il fisico libera endorfine e serotonina, sostanze amiche dello stare bene. E del buon umore. Una buona play list rilassante, da ascoltare prima di andare a dormire può facilitare il riposo e abbreviare i tempi necessari a prendere sonno.
PER LO SPORT – Gli sportivi lo sanno bene: una giusta colonna sonora, stavolta energizzante e con un ritmo sincronizzato a quello del battito cardiaco o del respiro, aiuta a sopportare meglio la fatica dell’allenamento e migliora le performances. La musica scandisce il tempo dei movimenti e, nello stesso tempo, diverte e distrae dal pensiero della fatica. Gli studiosi di Sport, Health & Excercise Sciences della Brunel University di Londra, hanno individuato due diverse modalità di fruizione musicale, entrambe benefiche sui risultati sportivi: prima dell'esercizio ascoltare la musica contribuisce alla precisione del riscaldamento e della routine pre-gara, fornisce la giusta motivazione e il corretto stato d'animo, diminuendo anche del 10% la sensazione di fatica (solo però nel caso di esercizi anaerobici, cioè di forza muscolare esplosiva). Ascoltare musica mentre ci si allena, invece, migliora la concentrazione, ottimizza la performance e fa avvertire meno la fatica, specie se si praticano discipline faticose come la corsa o il ciclismo. In questi casi, le cuffiette musicali nelle orecchie possono essere ottime alleate.