La primavera è la stagione che celebra il risveglio della natura dopo il lungo sonno invernale. L’inizio “ufficiale” di questo periodo, che astronomicamente si apre con l’equinozio, si accompagna atavicamente all’idea della rinascita, della speranza e di attesa di ciò che è novello e dell’avvento delle cose belle che speriamo di veder arrivare. In tempi antichi l’arrivo della bella stagione era festeggiato con riti e cerimonie speciali: alcuni dei simboli che risalgono a questo lontano passato sono ancora presenti nella cultura contemporanea e ci si presentano con frequenza, anche se non ne conosciamo esattamente l’origine.
L’EQUINOZIO – In termini astronomici è ciascuno dei due istanti dell'anno (in autunno e in primavera) in cui il Sole, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, incontra l'equatore celeste. Il giorno in cui si verifica questo fenomeno è caratterizzato dall’identica durata delle ore di luce e di buio, ossia del giorno e della notte. In effetti, equinozio, dal latino “aequus nox” (ovvero “notte uguale”), indica proprio questa totale uguaglianza di ore di luce e di buio. Quest'anno, l'equinozio di primavera si è verificato in Italia nella sera del 20 marzo alle 22.58, con qualche differenza a seconda delle coordinate geografiche di ogni singola città e un po’ in anticipo rispetto alla data canonica del 21 marzo: il motivo di questo anticipo di qualche ora nel cambio di stagione dipende dal fatto che nel calendario gregoriano, quello che utilizziamo abitualmente, l'anno non coincide esattamente con la rivoluzione solare. L'anno solare misura per la precisione un anno, 6 ore e una manciata di minuti e secondi, che vengono "recuperati" con il giorno in più (il 29 febbraio) inserito negli anni bisestili. Per questo i fenomeni astronomici non cadono sempre nella stessa data.
IL MITO DI PERSEFONE – E’ uno dei più affascinanti legati alla rinascita primaverile. Secondo la mitologia greca, Persefone (per i latini Proserpina) era la bellissima figlia di Demetra, dea della terra e delle messi. La fanciulla fu rapita da Ade, dio degli Inferi, che la fece sua sposa e la portò nel Regno dei Morti, ma Demetra ottenne da Zeus, padre degli dei, di riavere con sé la figlia per sei mesi l’anno. Nel periodo che Persefone trascorre sulla terra, la natura germina e fiorisce, ma torna nel sonno e nel gelo quando la fanciulla torna dal suo sposo infernale. A questo mito erano legati i Misteri Eleusini, riti esoterici che appunto celebravano questa giovane dea e il suo stagionale ritorno e successiva ridiscesa nell’Ade. Il risveglio della natura è quindi simbolo di rinascita e ritorno alla vita.
IL FUOCO E LA FENICE – La fenice è un uccello capace di rinascere dalle sue ceneri dopo essersi consumato in un fuoco purificatore. E’ un altro esempio di morte e rinascita, per di più associato al simbolo del fuoco, uno dei quattro elementi che, per la simbologia antica, era legato all’energia, alla forza vitale e alla passione. Un mito antico legato al fuoco è quello greco di Prometeo, l’eroe che rubò il fuoco agli dei per donarlo agli umani e che per questo fu sottoposto a un terribile supplizio: fu incatenato a una montagna e un’aquila veniva quotidianamente a divorargli il fegato, ma l’organo ricresceva ogni volta (altro esempio di morte e rinascita). Il fuoco è anche associato all’idea di luce e in primavera le giornate tornano ad allungarsi dopo il buio dell’inverno. Un’altra divinità legata al fuoco era la dea pagana della fertilità Eostre, chiamata anche “Ostara”, o “Eostar”: in suo onore si accendeva un cero, emblema della fiamma dell’esistenza, che le sacerdotesse lasciavano ardere nei templi fino all’alba. I Celti chiamavano Eostar-monath il mese il periodo che segnava l'arrivo della primavera: da questa denominazione derivarono poi l’inglese “Easter” ed il tedesco “Ostern” che significano Pasqua. In effetti molte feste cristiane si sono sovrapposte a precedenti riti pagani conservandone alcuni simboli.
L’UOVO – E’ la cellula più grande che esista in natura e insieme il simbolo stesso della vita, come un embrione primigenio. L’uovo simboleggia anche, nella cultura cristiana, la pietra che fu fatta rotolare dal Sepolcro al momento della Resurrezione del Cristo ed è quindi associato alla Pasqua. La tradizione di donare uova all’inizio della primavera risale a epoche precedenti al Cristianesimo: l’usanza è documentata già fra gli antichi Persiani, fra gli Egizi e persino in Estremo Oriente, tra i Cinesi.
I FIORI IN BOCCIO – Sono il segnale più immediato ed evidente dell’arrivo della bella stagione. Un simbolo e personificazione di questo sbocciare, molto presente in varie epoche della storia dell’arte, è la dea Flora, rappresentata come una fanciulla, a volte di forme generose, coperta d fiori e spesso accompagnata da Amorini o, più sporadicamente, dalla raffigurazione di Zefiro, il gentile venticello della bella stagione, come ad esempio avviene nel celebre dipinto La Primavera di Botticelli. I fiori appena sbocciati rappresentano anche la delicatezza e insieme il vigore della nuova vita.
L’ARIETE – Forte, caparbio ed esuberante è l’animale simbolo della primavera. E’ anche il primo segno dello Zodiaco, quello con cui si apre l’anno astrologico. L’ariete è anche un animale incostante come il vento della stagione, e incline ai piaceri fisici, invogliato anche dal clima e dei profumi della natura che invita, dopo il letargo invernale, a nuovi amori e a nuovi piaceri.