La Mare Jonio è entrata nel porto di Lampedusa scortata dalla Gdf, che ha sequestrato la nave e fatto sbarcare i 48 migranti, che hanno urlato: "Liberté, liberté". A disporre il sequestro è stata la Procura di Agrigento, che ha aperto un fascicolo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il comandante della nave Pietro Marrone è stato convocato in caserma. Salvini ha commentato: "Ora c'è un governo che difende i confini. Chi sbaglia paga".
Marrone si è recato in caserma accompagnato dall'armatore Beppe Caccia e dal deputato di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto.
Nave sequestrata, sbarco dei migranti: "Liberté" - La Mare Jonio, posta sotto sequestro dalla Gdf, si è diretta verso il molo commerciale del porto di Lampedusa per lo sbarco dei 48 migranti. "Liberté... liberté...", hanno urlato in coro i migranti. Il primo a sbarcare è stato un minore africano avvolto da una sciarpa bianca. "Nelle prossime ore - fanno sapere fonti del Viminale - potrebbero scattare gli interrogatori dell'equipaggio".
La Procura indaga per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina - Intanto la Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo d'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina sulla vicenda della nave Mare Jonio.
Conte: "No agli sbarchi indiscriminati del passato" - Sul tema dei migranti il governo ha "una chiara linea politica che può piacere o essere opinabile. Diversi indirizzi politici sono stati espressi in passato, noi non possiamo che giudicarli insoddisfacenti: il concetto di accoglienza è diverso da quello di sbarco. Consentire sbarchi indiscriminati senza limiti non equivale a offrire accoglienza". Lo ha dichiarato il premier Giuseppe Conte in Aula al Senato.
Salvini: "Ong ha disobbedito, vanno arrestati" - Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha evocato l'arresto dei responsabili dell'ong, come avviene per chi "forza un posto di blocco stradale di polizia. La nave ha ignorato le indicazioni dei libici e scelto di navigare verso l'Italia, disobbedendo alla richiesta di non entrare nelle acque italiane". "Ho informazioni, faccio il ministro: è certo che questa imbarcazione non abbia soccorso naufraghi che rischiavano di affogare ma sia inserita in un traffico di esseri umani, organizzato, concordato e programmato", ha aggiunto.
"Salvataggio una provocazione organizzata da giorni" - Il vicepremier ha poi ribadito che il salvataggio della ong italiana non è stato altro che una provocazione. "Io credevo a babbo Natale fino a quando avevo 8 anni. Poi con rammarico un mio compagna di classe mi disse che i regali me li portavano mamma e papà. Da allora ho smesso di credere sia a babbo Natale sia alle coincidenze", ha affermato. "Questo presunto salvataggio di questa nave gestita dai centri sociali era organizzato da giorni ha evidenziato -. Sono sicuro che si sia trattata di una provocazione politica che ha messo a rischio 50 vite".
La Marina libica: "Ong ha agito scorrettamente" - Il portavoce della Marina libica, l'ammiraglio Ayob Amr Ghasem, ha confermato che la nave Mare Jonio del progetto Mediterranea avrebbe agito scorrettamente nel salvataggio dei migranti. Una pattuglia portatasi nell'area dove era stato segnalato il gommone "ha scoperto che una ong non aveva preso contatto" con la guardia costiera libica, ha detto il portavoce in dichiarazioni all'Ansa. "Hanno preso contatto dopo" l'intervento "e hanno sostenuto che i migranti erano in una condizione che necessitava un salvataggio" ma "ciò è scorretto", ha sostenuto Ghasem.
Il sindaco di Lampedusa: "Perché i barchini possono attraccare e la Mare Jonio no?" - Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, dal canto suo ha sempre ribadito che "il porto di Lampedusa è aperto, non c'è alcun dispositivo. Non capisco perché fino a qualche giorno fa sono approdati dei barchini con migranti a bordo e ora una nave italiana non può attraccare. Per me può entrare".