Rider "clandestini" e caporalato nei centri di accoglienza del pavese
A "Quarta Repubblica" il reportage sui fattorini che lavorano nel milanese
Rider senza
documenti o con false identità. Continuano i servizi di “
Quarta Repubblica” sui fattorini milanesi, questa volta seguiti di nascosto fino a
Mortara, (Pavia). “Quasi tutti prendono il treno e si dirigono lì”, spiega l’inviato che all’arrivo nella provincia pavese racconta che alcuni ragazzi vivono nei centri di accoglienza della zona. “Ma
senza documenti puoi lavorare?”, chiede il giornalista a uno di questi. “Puoi sostituirti a chi è in regola prendere in prestito il suo account”, è la risposta.
Alcuni dei ragazzi incontrati dalla trasmissione sostengono di essere ancora in attesa della risposta della Commissione che deve valutare le
richieste d’asilo. Altri hanno ottenuto il rifiuto, qualcuno ha un permesso temporaneo. Durante il servizio, le telecamere mostrano un camion che trasporta diversi fattorini dal treno alla sede di alcune cooperative: “La sensazione è che ci sia un meccanismo collaudato per aggirare i
controlli”, conclude l’inviato aggiungendo che anche l
'autista sembrerebbe essere pagato per il "servizio" di trasporto. Due euro al giorno per ogni migrante.
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