soccorso in acque libiche

Libia, nave Ong soccorre 50 migranti e fa rotta verso l'Italia | Viminale pronto a chiudere le acque territoriali

La Mare Jonio: "Chiederemo all'Italia un porto sicuro per sbarcare queste persone scappate dai campi di concentramento libici". A bordo del gommone in avaria c'erano anche 12 minori

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La nave Mare Jonio di "Mediterranea Saving Human" è intervenuta nelle acque libiche soccorrendo un gommone in avaria e salvando 50 migranti, tra cui 12 minori. "Stiamo facendo rotta verso nord per evitare il maltempo, ci dirigiamo verso l'Italia dove chiederemo il porto sicuro per sbarcare queste persone scappate dai campi di concentramento libici", ha spiegato Luca Casarini della Ong. Salvini: "I porti erano e rimangono chiusi".

Le condizioni dei migranti, ha sottolineato Casarini, sono in linea di massima buone. "La maggior parte di loro sono disidratati e soffrono il mare, ma da un primo esame del medico di bordo sembra che le loro condizioni non destino particolari preoccupazioni".

Quanto alle fasi del salvataggio, da bordo ribadiscono che non c'è stato alcun problema con i libici. "Quando siamo arrivati in zona - ha spiegato Casarini - eravamo soli e abbiamo iniziato a soccorrere le persone, il gommone era in difficoltà e stava imbarcando acqua. La motovedetta libica è arrivata quando le operazioni di soccorso erano già in atto, ci hanno chiesto come mai fossimo in quella zona e abbiamo risposto loro che durante la navigazione ci siamo imbattuti nel gommone. A quel punto hanno lasciato che terminassimo il soccorso".

La Mare Jonio ha incrociato un gommone in avaria che stava affondando con una cinquantina di persone. Li stiamo già soccorrendo. La cosiddetta Guardia Costiera libica arrivata in un secondo momento, si sta dirigendo verso di noi.

— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) 18 marzo 2019

Ong: "Verso Lampedusa perché è porto sicuro più vicino" - La Mare Jonio - spiega la Ong una nota - si sta dirigendo "in questo momento verso Lampedusa, ovvero verso il porto sicuro più vicino rispetto alla zona in cui è stato effettuato il soccorso. Nel frattempo, è in arrivo una forte perturbazione nel Mediterraneo centrale. Abbiamo chiesto formalmente all'Italia, nostro Stato di bandiera e Stato sotto il quale giuridicamente e geograficamente ricade la responsabilità, l'indicazione di un porto di sbarco per queste persone".

Salvini: "I porti erano e rimangono chiusi" - Sul caso della Mare Jonio il ministro dell'Interno Matteo Salvini è intervenuto solo in tarda serata per ribadire la posizione già espressa in casi analoghi. "I porti erano e rimangono chiusi", ha scritto infatti il vicepremier su Facebook.

Viminale: "Direttiva per stoppare le azioni illegali delle Ong" - Intanto è in arrivo una direttiva per "stoppare definitivamente le azioni illegali delle Ong". Lo fa sapere il Viminale, informando che il documento ribadirà le procedure dopo i salvataggi in mare. La direttiva dovrebbe inibire l'accesso alle acque italiane a tutte le navi umanitarie che soccorrono i migranti non osservando le procedure stabilite.

La priorità, rileva il Viminale, "rimane la tutela delle vite, ma subito dopo è necessario agire sotto il coordinamento dell'autorità nazionale territorialmente competente, secondo le regole internazionali della ricerca e del soccorso in mare". Qualsiasi comportamento difforme, "può essere letto come un'azione premeditata per trasportare in Italia immigrati clandestini e favorire il traffico di esseri umani".