INTERVISTA A TGCOM24

BowLand, il trip hop con le radici nell'Iran: dal successo in tv al primo tour

Intervista di Tgcom24 con il trio esploso a "X Factor" e pronto a portare il personale progetto musicale in giro per l'Italia

© ufficio-stampa

I BowLand nascono a Firenze da tre amici che si sono incontrati a Teheran, Saeed Aman, Pejman Fani e Leila Mostofi. Nel 2017 è uscito il loro primo album, "Floating Trip", mentre nel 2018 hanno rapito il pubblico televisivo arrivando fino alla finale di "X Factor" Italia grazie a una voce femminile suadente immersa in sonorità trip hop tra Portishead, Moloko, Archive. A dicembre hanno pubblicato l’ep "Bubble Of Dreams", con il nuovo singolo "Don’t Stop Me". A Tgcom24, Saeed Aman ha raccontato il progetto musicale, la loro radice mediorientale mixata alla musica occidentale che li ha accompagnati durante l'adolescenza in Iran, mentre prende il via dal 19 marzo il loro primo tour italiano.

Il progetto Bowland dove è nato, in Iran o quando vi siete trasferiti qui in Italia?
E' nato qui, a Firenze, mentre la nostra amicizia è nata a Teheran.

Le vostre sonorità sono un mix tra le vostre radici (mediorientali) e un suono trip hop. Cosa vi ha ispirato e come è nato il suono che ha un'identità riconoscibile e personale?
Ci ha ispirato la passione per la musica e l'ascolto: abbiamo influenze musicali molto vicine e siamo cresciuti insieme ascoltando le stesse cose quando eravamo adolescenti in Iran. Le fondamenta sono state create là. Quando ci siamo trasferiti in Italia, in maniera spontanea, è nato questo progetto. Io per conto mio facevo musica elettronica, Pejman invece suonava i suoi strumenti etnici poco usuali e a volte ci trovavamo insieme per fare delle prove. Dopo che ci siamo laureati, ci siamo messi concretamente in mente di cercare di creare qualcosa. Poi c'è stata la grande scoperta della voce di Leila di cui nessuno sapeva l'esistenza. Ci conosciamo da una vita e loro due sono insieme da 9 anni. Quando abbiamo fatto delle basi, lei ad un certo punto lei ha sentito l'esigenza di far vedere le sue doti, e ci ha lasciati a bocca aperta. Tutto è nato in quel momento. Il connubio tra melodie occidentali e orientali è una lettura che si può fare a posteriori. Non abbiamo impostazioni mentali predefinite. E' naturale che sia un mix tra le nostre influenze musicali e la nostra terra d'origine.

A "X Factor" siete arrivati in finale proponendo un genere musicale inconsueto per arrivare al successo in tv. Eppure ce l'avete fatta: è stata una doppia vittoria. Cosa vi aspettavate da quell'esperienza prima di iniziarla e con quale bagaglio ne siete usciti?
Non pensavamo minimamente di fare questa esperienza perché non pensavamo fosse un ambiente fatto per noi. Dietro suggerimento di un amico abbiamo fatto il provino, con il pensiero solo di conoscere persone e vedere. Eravamo convinti che sarebbe stata un'esperienza abbastanza breve e non pensavamo di essere accolti così dal grande pubblico. A sorpresa per tutti è andata come è andata, siamo rimasti molto contenti e siamo usciti molto cresciuti musicalente avendo imparato un sacco. Quando sei lì dentro lavori a tempo pieno con professionisti di altissimo livello di prima classe: tutor, direttore musicale, direttore artistico, fonici. Tutti, insomma. In questi due mesi e mezzo siamo cresciuti quanto cinque anni di vita normale.

Che avete rapporto avete avuto con i "vostri" due giudici Asia Argento e Logo Guenzi? Con chi avete avuto più affinità? Vi sentite ancora con loro?
Entrambi. Quando abbiamo saputo che Asia sarebbe stata il nostro giudice eravamo molto contenti perchè lei è quella con i gusti affini ai nostri. A parte la sua musica, che pochi conoscono e a noi piace, lei ha fatto collaborazioni importanti con artisti che sono degli idoli per noi, come Tricky. Ci siamo sentiti molto vicini quando ci siamo conosciuti. Quando abbiamo saputo della decisione del programma siamo rimasti male. Ma in realtà quando abbiamo conosciuto Lodo si è aperta un'altra porta. Anche se proveniamo da mondi musicali distanti, siamo diventati subito molto amici e lui ci ha dato tanta energia positiva. Anche con lui e il suo producer abbiamo lavorato in simbiosi e ci siamo trovati bene. E' stato un passaggio molto doloroso, quello del cambio di "giudice". Comunque con entrambi ci sentiamo tutt'ora.

Quando arriverà il nuovo disco?
Adesso siamo partiti per iniziare il tour e in questi mesi siamo stati presi per la preparazione dei concerti. Penso tra un mesetto ci metteremo al lavoro con Fabrizio Ferraguzzo, che è il direttore musicale di "X Factor". In primavera dopo il tour uscirà il primio singolo, in estate il secondo, e durante l'autunno, verso ottobre, dovrebbe uscire il nuovo disco.

Come saranno i concerti del vostro tour? Cosa proporrete e con che strumentazione sul palco, dato che vi abbiamo visto usare diversi ammennicoli e strani strumenti in tv.
Proponiamo un repertorio in gran parte ripreso dal primo disco, ma abbiamo rivisitato tutti i pezzi completamente (grazie a quello che abbiamo imparato), poi buona parte delle cover fatte durante "X Factor" e anche un paio di inediti. Abbiamo preparato uno show molto ricco di contenuti con luci e un enorme schermo con visual fatti apposta da due artisti fiorentini. E abbiamo lavorato con degli stilisti/produttori per il look sul palco. Sul palco portiamo tastiera, chitarra, basso e una trentina di strumenti, di cui molti non hanno nomi, oltre alla voce di Leila.

Ritorno ancora a "X Factor", che rimane comunque una pietra angolare dell'esplosione del vostro nome. Siete più esaltati dalla spinta che vi ha dato o più spaventati dal dovervi dimostrare con i vostri nuovi brani all'altezza di quelli proposti nello show tv?
Siamo contenti della spinta che ci ha dato "X Factor". Se non era per quello non saremmo stati qui. Per quanto riguarda la sfida che ci troviamo davanti, vogliamo dimostrare che siamo una vera band che può sostenere una carriera: non abbiamo paura di questo ma è una sfida che abbiamo preso molto sul serio e per questo abbiamo curato con tanta attenzione tutta la produzione del live, lungo due mesi interi.

Ecco le date:
19 marzo – PalaRiviera – San Benedetto del Tronto (AP)
20 marzo – Teatro della Fortuna – Fano (PU)
22 marzo – Common Ground – Napoli
23 marzo – Demodè – Bari
30 marzo – Flog – Firenze
31 marzo – Flog – Firenze
4 aprile – Alcatraz – Milano
13 aprile – Latteria Molloy – Brescia
16 aprile – Teatro della Concordia – Venaria Reale (TO)
17 aprile – Hall – Padova
18 aprile – II Capitol – Pordenone
19 aprile – Vox – Nonantola (MO)
19 luglio – Cavea Auditorium Parco della Musica – Roma