Il governo si divide sulla famiglia tradizionale: da una parte c'è la Lega che parteciperà all'iniziativa World Congress of Families a Verona, dall'altra il M5s che parla di "ritorno al Medioevo". E ora Palazzo Chigi ha chiesto una verifica sulla concessione del patrocinio autorizzato autonomamente dagli uffici del ministero della Famiglia. In particolare viene chiesto di verificare se persiste il fine non lucrativo della manifestazione.
Il governo gialloverde si divide - "Tra azioni cattoliche e non, sono in molti che mi stanno scrivendo per dire che l'evento non rappresenta la loro concezione di famiglia. Poi, ognuno va agli eventi che vuole, ma non ci vado io", ha affermato Di Maio, riferendosi al socio di governo Matteo Salvini che invece ha dato la sua adesione. "La nostra idea di famiglia - incalza il pentastellato Stefano Buffagni su Facebook - è diversa da quella che andrà in scena a Verona tra qualche settimana e che sembra piacere a una certa destra". Secondo il sottosegretario "loro vogliono donne dimesse, chiuse in casa a fare le madri, donne che non lavorano. Questo io lo chiamo Medioevo. Per il Movimento 5 Stelle le donne devono essere emancipate, felici, indipendenti. Guardiamo avanti, non indietro".
I dubbi di Palazzo Chigi sull'idoneità del patrocinio - Intanto Palazzo Chigi ha avviato già qualche giorno fa una istruttoria sulla concessione del logo della Presidenza del Consiglio, chiesta sia al dipartimento dell'Editoria di Vito Crimi e della Famiglia, gestito da Lorenzo Fontana. Sotto la lente d'ingrandimento l'ipotesi che possa essere stato violato il regolamento che disciplina la concessione. I dipartimenti infatti possono concedere il patrocinio solo se l'evento è senza scopo di lucro e a Verona, invece per partecipare al Congresso bisogna pagare un biglietto di 15 auro.
Tra i temi del Congresso l'aborto e le coppie gay - Al Congresso si parlerà di aborto, coppie omosessuali, orientamenti dei programmi scolastici, politiche su crescita demografica e surrogazione di maternità, ma con un approccio "tradizionalista" già incarnato in Parlamento dal senatore leghista Simone Pillon. A sponsorizzare l'evento la parte leghista dell'esecutivo, con l'intervento di Salvini, appunto. Ad aprire l'iniziativa sarà il "padrone di casa" Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia ed ex vicesindaco di Verona. Accanto a lui, ci sarà la sua omologa ungherese, Katalin Novak. E non mancherà nemmeno Marco Bussetti, ministro dell'Istruzione. Saliranno sul palco anche lo stesso senatore Pillon, promotore di un controverso ddl sull'affido condiviso, e Massimo Gandolfini, l'organizzatore del Family Day. Domenica 31, in mattinata, i partecipanti diranno messa in Duomo, alla Basilica di San Zeno, e in diverse altre chiese veronesi. A mezzogiorno, poi, si terrà una grande marcia che partirà da piazza dei Signori, a pochi passi dalle case di Romeo e Giulietta, per arrivare a piazza Brà, dove si affaccia l'Arena.