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Brexit, passa la mozione May: ok rinvio "breve" e terzo voto sull'accordo

La Camera dei Comuni boccia invece lʼemendamento per un referendum bis. Intanto Trump attacca la May: "Ha gestito male i negoziati, non mi ha ascoltato"

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Il governo di Theresa May porta a casa finalmente un piccolo successo alla Camera dei Comuni, con il via libera (con 412 sì e 202 no) a una mozione che gli consentirà di chiedere all'Ue un rinvio "breve" della Brexit, dal 29 marzo al 30 giugno. L'obiettivo è di riproporre intanto per la terza volta al voto di ratifica del Parlamento l'accordo di divorzio raggiunto con Bruxelles a novembre e già bocciato due volte. Voto in programma per la settima prossima.

Se anche nel terzo voto (da tenersi entro mercoledì) sull'accordo Londra-Bruxelles il piano della May dovesse essere nuovamente bocciato, allora il governo chiederà in ogni caso il rinvio della Brexit, ma i termini saranno in quel caso nelle mani dell'Ue. La premier ha avvertito che in questa eventualità il rinvio potrebbe essere di oltre tre mesi.

Niente secondo referendum sulla Brexit - Almeno per ora non ci sarà un secondo referendum sulla Brexit. La Camera dei Comuni britannica ha bocciato, infatti, con 334 no e soltanto 85 sì, un emendamento che chiedeva un rinvio della Brexit per tenere un'altra consultazione dopo quella del 2016. Gli stessi promotori per il secondo referendum hanno spiegato che "non è il momento giusto" per un nuovo voto.

No all'emendamento su limite rinvio al 30 giugno - La Camera dei Comuni ha poi respinto di stretta misura (con 314 voti contro 311) un emendamento bipartisan alla mozione sul rinvio della Brexit che avrebbe imposto al governo May di limitare la richiesta all'Ue di slittamento al massimo fino al 30 giugno.

Non passa l'emendamento per maggiori poteri al Parlamento - Bocciato anche l'emendamento che avrebbe imposto al governo May di consentire al Parlamento di proporre "voti indicativi" su piani di divorzio dall'Ue diversi da quello della premier Tory. Obiettivo del documento, firmato fra gli altri dai laburisti eurofili Hilary Benn e Yvette Cooper, era verificare l'esistenza di "maggioranze trasversali" alternative.

Respinto anche il no al terzo voto sul piano May - Non è passato nemmeno l'emendamento promosso dal leader laburista Jeremy Corbyn per bloccare di fatto il tentativo della premier Theresa May di ripresentare una terza volta al voto del Parlamento la settimana prossima il suo di accordo di divorzio dall'Ue dopo una doppia bocciatura. La proposta (che diceva no al piano May, no a qualunque ipotesi di no deal e sì alla ricerca di una maggioranza parlamentare trasversale per un approccio diverso) ha avuto 302 voti a favore e 318 contro.

Capo negoziatore dell'Ue: "Situazione grave, prepariamoci al no deal" - Di fronte a questa "situazione di incertezza, se siamo lucidi e responsabili ci dobbiamo preparare ad una Brexit senza accordo, perché il 29 marzo è vicino. La situazione è grave e bisogna prepararsi allo scenario di un no deal. Siamo pronti, ma raccomando di non sottostimare le conseguenze". E' il commento del capo negoziatore dell'Ue per la Brexit Michel Barnier.

Trump attacca la May: "Ha gestito male i negoziati" - Intanto Donald Trump ha attaccato la May per il modo in cui la premier britannica ha gestito i negoziati sulla Brexit. "Non ha ascoltato i miei consigli", ha detto, sottolineato come gli Stati Uniti vogliono rimanere fuori dai negoziati sull'uscita della Gran Bretagna dall'Ue. Tuttavia per il presidente americano un altro voto sulla Brexit "sarebbe impossibile perché ingiusto. I negoziati devono proseguire, anche se dovevano essere portati avanti in maniera diversa".

Servirà comunque un voto unanime della Ue - Il rinvio della scadenza fissata in base ai termini previsti dall'articolo 50 per la Brexit non è automatico. Spetterà ai leader dei 27 decidere e dovranno eventualmente farlo all'unanimità. E' quanto ha reso noto un portavoce della Commissione Ue dopo il sì di Westminster alla richiesta di rinvio della scadenza per la Brexit fissata per il 29 marzo prossimo.

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