Covid, l'Italia è quasi tutta gialla: in arancione solo Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta | Di Maio: "L'auspicio è di superare il coprifuoco dal 16 maggio"
Brusaferro: "Decrescita lenta ma in tutte le Regioni". Il Regno Unito revoca la quarantena da 12 Paesi turistici, non l'Italia
L'Italia diventa sempre più gialla. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia sul monitoraggio Covid, è pronto a firmare le nuove ordinanze che entreranno in vigore a partire dal 10 maggio. Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta sono in zona arancione. Nessuna Regione è in area rossa, mentre tutte le altre sono gialle.
Brusaferro: "Curva cala in tutte le Regioni" Il monitoraggio conferma il lento e costante miglioramento della situazione epidemiologica, con l'incidenza che scende a 127 casi ogni 100mila abitanti, anche se per la seconda settimana consecutiva l'Rt sale lievemente e a livello nazionale è ora a 0,89. "La curva è in decrescita, sempre lenta ma questa settimana è in tutte le Regioni", spiega il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro. I dati fondamentali saranno però quelli della settimana prossima, quando si vedranno i primi effetti delle riaperture del 26 aprile, con il rischio concreto che l'Rt torni sopra l'1 in alcune Regioni.
La richiesta delle Regioni: Rt non influisca sui colori Per questo i presidenti chiedono che l'indice di trasmissibilità del virus non sia più tra i parametri che decidono il cambio di colore. "E' la prima cosa da superare, è poco affidabile. L'indice da tenere in considerazione è l'Rt ospedaliero, che fa capire se aumentano o diminuiscono le richieste di ospedalizzazione", dice il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, secondo il quale il rischio concreto è che, con una bassa incidenza, pochi contagi facciano schizzare in alto proprio l'Rt.
Il Friuli, spiega, "ha avuto l'Rt più alto ad agosto 2020, abbiamo raggiunto il 3 perché siamo passati da 4 a 18 contagi. Ma una cosa è passare da 2mila a 4mila, che significa una diffusione importante e una da 4 a 18, dove è evidente che il pericolo non esiste". Posizione condivisa dal suo predecessore, Stefano Bonaccini, secondo il quale serve una "revisione". Anche Luca Zaia definisce "logico" rivedere i parametri puntando, invece, su "rt con sintomi e rt ospedaliero".
Continua il braccio di ferro sul coprifuoco Della questione si sta occupando il tavolo tra Regioni e Istituto superiore di Sanità, ma è difficile che già la settimana prossima si arrivi a delle modifiche. Che, invece, ci saranno per quanto riguarda alcune misure contenute nel decreto. La prima è il coprifuoco, fonte di tensioni all'interno della maggioranza. Con la Lega che continua a chiederne il superamento e l'ala rigorista del governo che frena, supportata dagli esperti. E' probabile che il 'tutti a casa' venga posticipato alle 23 o alle 24. "Il 16 maggio? Credo sia una data auspicabile per superare il coprifuoco, ma ovviamente non è un liberi tutti. Ci siamo passati altre volte", ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Pronte le linee guida per i matrimoni Ma il governo dovrà anche dare una prospettiva a quei settori per i quali non è stata indicata la possibile ripartenza, a partire da quello del wedding. Le linee guida sono già pronte - eventi all'aperto, distanziamento e mascherine - , manca la data. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha ipotizzato che già dal 17 maggio si possa ripartire, mentre Forza Italia punta al primo giugno. Di certo c'è che da sabato prossimo gli stranieri potranno prenotare le vacanze in Italia, come ha annunciato il presidente del Consiglio Mario Draghi: basta che avranno un certificato di vaccinazione effettuata o di avvenuta guarigione, o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti all'ingresso. Significa la fine della quarantena, almeno per chi arriva dall'Ue.
Il Regno Unito allenta le misure, ma non per chi viaggia in Italia Intanto il governo britannico di Boris Johnson alleggerisce le regole Covid sui viaggi turistici dal 17 maggio con un sistema a semaforo. La luce verde per le mete da cui si potrà rientrare nel Regno senza quarantena riguarda per ora solo 12 tra Paesi e isole, inclusi Portogallo, Israele e Gibilterra. Resta per ora in giallo, con quarantena obbligatoria, la gran parte degli Stati, comprese Italia, Francia e Spagna. La lista rossa (divieto di viaggio e rimpatri solo con quarantena in hotel sorvegliati) si allarga invece a Turchia, Maldive e Nepal.