C’è chi non si addormenta se non è disteso a pancia in giù, ma c’è anche chi ama dormire in posizione supina o su un fianco, a destra o a sinistra. La postura che amiamo assumere quando ci disponiamo a dormire è stata analizzata in moti modi: da quello semiserio, per carpire i segreti della personalità e del carattere che si rivelerebbero, appunto, mentre ci troviamo nelle braccia di Morfeo, o con un approccio più scientifico, per capire se la posizione in cui dormiamo può influire sulla nostra salute e su alcuni disagi di tipo muscolare o scheletrico di cui portiamo poi le conseguenze nelle ore diurne. In attesa della Giornata Mondiale del Sonno, che si celebra venerdì 15 marzo, concentriamo la nostra attenzione su questo secondo aspetto, per scoprire se c’è un assetto più favorevole per un buon sonno e un risveglio in piena forma
L’IMPORTANZA DELLA POSIZIONE – Innanzi tutto occorre sapere che la postura che assumiamo nel sonno ha effettivamente ripercussioni sul nostro benessere e persino sulla nostra salute. Come spiega il dottor dottor Steven Park nel suo libro “Sleep, Interrupted”, una posizione viziata durante la notte può provocare durante il giorno una serie di disturbi tra cui mal di testa, fatica, apnea nel sonno e persino bruciore di stomaco. Sull’argomento è intervenuta anche la National Sleep Foundation statunitense, un ente no profit che promuove l’informazione sul sonno e sui disturbi legati al cattino riposo, che ha compilato una sorta di classifica con gli assetti più salubri da assumere sotto le coperte. Fermo restando che tutto quello che riguarda il sonno e soggettivo e che la posizione perfetta è quella che meglio risponde alle nostre particolari caratteristiche, ecco i pro e i contro delle posture più comuni, con le eventuali contromisure da mettere in atto, se non possiamo rinunciarvi.
A PANCIA IN SU – Giacere supini non è uno dei modi più comuni in cui tendiamo ad addormentarci, eppure in molti casi è uno dei più sani. Dormire distesi sulla schiena assicura alla colonna vertebrale la posizione “neutra” e assicura l'allineamento del collo, a patto di adoperare un buon cuscino, che assicuri alle spalle e alla testa un sostegno adeguato e che non sia nello stesso tempo troppo alto. Il guanciale “giusto” ci mette anche al riparo da reflussi acidi, mentre poco può fare per chi tende a russare nel sonno. In questo caso è meglio riposare distesi su un fianco. In ogni caso, l'unico modo per scegliere il cuscino ideale è provarne alcuni, di diversa altezza e consistenza, e seguire... le indicazioni del nostro collo.
A STELLA MARINA – E’ una variante meno salutare della posizione precedente e consiste nello stare distesi sulla schiena con le braccia sollevate sopra il capo. Questo può causare una compressione sui nervi della parte superiore della schiena con la conseguenza di dolori e formicolii alle spalle e alle braccia.
A PANICIA IN GIÙ - La posizione prona è la peggiore in assoluto, perché costringe il collo a una torsione e ci fa inarcare la schiena. Tutto questo può avere come conseguenza mal di schiena, alla cervicale, formicolii e intorpidimenti delle braccia. Si tende anche a russare più intensamente e perfino a respirare in modo scorretto. Se però in qualunque altra posizione ci troviamo a contare migliaia di pecore, possiamo provare a mettere un cuscinetto basso sotto la pancia e l’inguine, per migliorare l'allineamento. Oppure in alternativa, possiamo eliminare il guanciale sotto la testa. Non serve a molto, invece, sostenersi su un ginocchio inclinato di lato o su un braccio ripiegato di fianco.
IN POSIZIONE FETALE – Stare rannicchiati su un fianco, con la schiena un po’ ripiegata in avanti e le ginocchia piegate, è una delle posizioni più comuni: si calcola che si addormenti così circa il 40% degli adulti. Sotto alcuni punti di vista è un’ottima posizione: previene il russamento e mantiene la colonna e il collo distesi. Favorisce anche la circolazione sanguigna, specie se ci si appoggia sul fianco sinistro, tanto che questa è la posizione consigliata alle donne nelle ultime fasi della gravidanza, perché in questo modo l’utero non grava sul fegato e si garantisce un buon afflusso sanguigno al feto. Non è il massimo invece per chi soffre di apnee notturne perché può ostacolare il movimento del diaframma, e per chi ha dolori articolari. Una correzione utile può consistere nel posizionare un cuscino tra le ginocchia.
SUL FIANCO – E’ un’altra buona posizione, specie per chi ha mal di schiena, perché mantiene la colonna distesa, e per chi soffre di reflusso acido. Inoltre le vie respiratorie restano aperte e libere limitando la propensione a russare. E’ la posizione preferita dal 15% degli adulti: chi dorme così può migliorare ancora la situazione scegliendo un cuscino spesso oppure utilizzandone due bassi, in modo da mantenere la testa dritta rispetto al corpo e il naso in linea con lo sterno, per respirare al meglio. Unico neo di questa posizione è che il volto tende ad essere schiacciato sul cuscino e questo alla lunga può favorire la formazione di rughe.
In ogni caso, la prima regola nella scelta della posizione in cui riposare, è ascoltare il nostro corpo: sarà lui, specie se soffre di qualche disagio, ad assumere istintivamente la posizione in cui si trova nel maggior benessere e in cui il dolore è assente o inferiore.