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Manuel Bortuzzo: "Se incontrassi chi mi ha sparato riderei"

Il nuotatore rimasto paralizzato: "Il mio sogno erano le Olimpiadi ma per guardare avanti non bisogna guardare indietro"

SportMediaset

"Dove mi vedo tra 10 anni? Spero in piedi". Lo ha detto Manuel Bortuzzo, il 19enne nuotatore veneto rimasto paralizzato agli arti inferiori dopo essere stato ferito nella notte tra il 2 e 3 febbraio alla periferia sud di Roma. "Incontrare chi mi ha sparato? Non cambierebbe nulla, ma se me lo trovassi davanti mi metterei a ridere perché non ha senso quello che hanno fatto. Non si tratta di perdonarli o meno", ha aggiunto.

Voglia di Olimpiadi - Manuel ha già ampiamente dimostrato la sua grande forza di volontà tornando in acqua ad allenarsi (GUARDA IL VIDEO) a poco più di un mese di distanza dall'aggressione di cui è stato vittima. E ora le sue parole non lasciano spazio al rancore ma solo alla voglia di non arrendersi: "Il mio obiettivo erano le Olimpiadi e non è cambiato, la speranza c'è sempre", ha detto il 19enne nel corso di un incontro con i media al centro federale di Ostia. Nella sua testa, però, al momento non c'è l'idea di partecipare alle Paralimpiadi: "Non ci penso. Voglio prima vedere dove posso arrivare", ha risposto sull'argomento.

Non è questione di perdono - "Non si tratta di perdonare o meno, quello che hanno fatto non ha senso" ha detto Manuel riferendosi a chi gli ha sparato quella notte a Roma cambiandogli per sempre la vita. 

Guardare avanti - Manuel riesce comunque ad essere positivo e a pensare che, in fin dei conti, poteva persino andare peggio. "Per guardare avanti non bisogna guardare indietro. C'è un problema logistico ma sono quello di sempre. Potevo battere la testa e non essere più me stesso", ha raccontato il giovane nuotatore azzurro.

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