A ciascuno la sua ossessione

Sport e allenamento? Non facciamone una mania!

Anche l’attività fisica va praticata senza strafare e, soprattutto, senza trasformarla in dipendenza

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Fare movimento fa bene e tutti noi dovremmo avere abitudini meno sedentarie. Pardon: quasi tutti. C’è una certa quota di persone, infatti, che di palestra ne fa decisamente troppa, tanto da aver sviluppato una vera e propria forma di dipendenza. Il problema ha anche un nome: si chiama vigoressia e definisce chi ha sviluppato un’ossessione patologica per lo sport. Il problema, che in molti casi viene accostato ai disturbi del comportamento alimentare, colpisce sia gli uomini che le donne e si stima che ne sia affetto circa il 10% dei frequentatoti abituali delle palestre. queste persone, spesso, si allenano anche per oltre dieci ore a settimana. 

Il problema non è da sottovalutare perché può avere conseguenze serie sulla salute. In generale si può dire che la vigoressia o bigoressia può essere considerata una forma di dismorfofobia, ossia di quel disturbo che ci impedisce di percepire la nostra immagine per quello che realmente è, un po’ come accadde alle ragazze anoressiche che, pur essendo pelle e ossa, continuano a vedersi troppo grasse. Allo stesso modo, chi è affetto da vigoressia non è mai soddisfatto dei propri muscoli e della propria forma fisica. Quando l’ossessione prende il sopravvento, il soggetto trascura tutte le altre normali attività sociali, persino quelle lavorative, per dedicarsi esclusivamente all’allenamento. Speso anche l’alimentazione diventa un assillo continuo e il soggetto è spinto ad assumere integratori o, peggio ancora, sostanze anabolizzanti per aumentare la propria prestanza muscolare. Le cause della vigoressia sono di vario genere: dalla smania di apparire magri in vista della prova costume, al desiderio di assomigliare alla propria star preferita, a varie problematiche di tipo sociale o psicologico, tra cui in particolare una bassa autostima.

Un'altra forma di dipendenza che può colpire gli sportivi, meno grave ma comunque da tenere sotto controllo, è la dipendenza dalle endorfine che si sviluppa soprattutto in chi pratica il jogging in modo molto intenso e si allena tutti i giorni. E’ stato dimostrato scientificamente che dopo 30 minuti di attività aerobica continuativa, in particolare di corsa, il cervello comincia a produrre endorfine, sostanze che generano uno stato generale di benessere, di buon umore e di piacevole eccitazione. Quando ci allena quotidianamente e in modo molto intenso, questo stato può creare una sorta di dipendenza: il benessere procurato dalle endorfine si protrae infatti anche dopo il termine dell’allenamento e, in casi di forzata inattività, può verificarsi una vera e propria astinenza, con un malessere anche profondo e un senso di irritabilità. Per ovviare al problema, occorre ridurre gradualmente l’intensità e la frequenza dell’allenamento, fino a stabilizzarsi su un workout a giorni alterni.

Come si fa a non cadere vittime di dipendenza da sport? Secondo uno studio di Nutrimente, associazione per la prevenzione, la cura e la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare, condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) e raccogliendo il parere di un pool di 20 esperti, occorre innanzi tutto riconoscere il problema e prenderne coscienza. Ci sono poi dieci strategie vincenti per rimettersi in forma in maniera efficace e praticare lo sport in modo sano.

1. Partire dalla mente. Ogni nuovo progetto che si rispetti deve essere costruito a partire dalla motivazione. Occorre focalizzarsi sul proprio obiettivo di benessere e sui vantaggi che si vogliono ottenere.
2. Sì al divertimento. Uno sport per produrre risultati richiede sforzo, se quello che si fa annoia e non piace, è difficile volerlo fare per un lungo periodo di tempo;
3. La disciplina giusta. Nella scelta dello sport occorre tenere conto della propria età, dei gusti personali e dello stato di salute. Il consiglio di un istruttore è l’ideale.
4. Attività graduale. Specie per chi non pratica sport abitualmente, è consigliabile inserire questa buona consuetudine con gradualità nella propria vita.
5. Cross Train, o allenamento incrociato. Meglio scegliere più attività sportive e alternarle. Ad esempio camminata veloce e ballo oppure pesi in palestra e yoga. Non siamo fatti per fare sempre le stesse cose e anche il proprio corpo troverà giovamento da sport che coinvolgono ritmi e intensità differenti.
6. No all’ossessione. Un allenamento costante permette di mantenere una forma fisica salutare ed altrettanto importante risulta il non trascurare le altre aree di vita. Non bisogna trasformare lo sport in un dovere assoluto.
7. Il fisico perfetto non esiste. Se ci alleniamo perché non siamo soddisfatti del nostro aspetto o, peggio ancora, non accettiamo il nostro fisico, forse il problema non è il corpo, ma la mente. Occorre parlarne con un professionista della salute mentale che aiuti a capire l’origine del disagio.
8. Consapevolezza. Monitoriamo sempre il nostro stato: se ci rendiamo conto che stiamo esagerando o che stiamo perdendo il controllo, meglio correggere subito l’obiettivo: non si deve puntare a muscoli possenti, ma a stare bene.
9. Armonia. Un corpo sano è un corpo dalle proporzioni armoniose. Migliorare la propria struttura fisica non significa stravolgerla.
10. I risultati non sono quelli attesi? Il fai-da-te è da bandire: meglio affidarsi a un buon istruttore o a un trainer qualificato che ci aiuti a trarre il massimo beneficio dal nostro allenamento e a migliorare il nostro benessere psicofisico.