Pif torna al cinema in "Momenti di trascurabile felicità": 92 minuti per cercare il senso della vita
Il film, tratto dai libri di Francesco Piccolo, con la regia di Daniele Luchetti, al cinema dal 14 marzo. Guarda la clip in esclusiva
E' possibile riequilibrare i conti con il proprio passato? Congedarsi dalla vita senza rimpianti? E' ciò che tenterà di fare Pif nei 92 minuti che gli verranno concessi in un ipotetico Aldilà, nel film "Momenti di trascurabile felicità", di cui è protagonista e che è tratto dai libri di Francesco Piccolo. Diretta da Daniele Luchetti la pellicola sarà al cinema dal 14 marzo. Guarda la clip in esclusiva per Tgcom24.
Paolo, interpretato da Pif, all'anagrafe
Pierfrancesco Diliberti, è un ingegnere piuttosto egocentrico e autoreferenziale che vive con sua moglie (
Thony, nome d'arte di
Federica Caiozzo, l'attrice e cantante palermitana rivelata dal film "Tutti i santi giorni" di
Paolo Virzì) e due figli nella sua Palermo e che, in seguito ad un'ennesima bravata pericolosa alla guida del suo scooter, perde la vita ad un incrocio in uno stupido incidente stradale. Una volta arrivato in Paradiso dovrà affrontare, come tanti altri recenti trapassati, la burocrazia celeste in una sorta di ufficio postale in stile anni ‘30, dove un funzionario del Paradiso
(Renato Carpentieri) si accorge di un conteggio sbagliato del tempo a sua disposizione e per questo motivo, seguendone i passi come un angelo custode, lo rispedisce sulla Terra per un'ora e 32 minuti con il compito di cercare di riequilibrare i conti col proprio passato e con tutto quello che aveva perduto. Paolo però non vede traccia di grandi avvenimenti o interrogativi sull'esistenza o di cose importanti che sta lasciando e non si dà pace....
Tratto da
"Momenti di trascurabile felicità" e "
Momenti di trascurabile infelicità" due libricini di
Francesco Piccolo, vincitore del Premio Strega 2014, in cui l’autore annota situazioni e occasioni quotidiane in cui ci si sente felici o infelici, ma che sono talmente connaturati alla vita, che spesso vengono trascurati, il film di
Daniele Lucchetti è una sorta di commedia surreale "pervasa", come spiega lo stesso regista "da un sentimento di malinconica allegrezza. Un rituale per esorcizzare la paura di andar via, per trarre un bilancio degli affetti e delle inconsapevolezze, per capire se la leggerezza del riso può dire della nostra vita cose piccole ma importanti".
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