Morte per "impiccagione": è questa la conclusione della polizia britannica sulla base degli accertamenti preliminari di medicina legale rispetto alle cause del decesso di Keith Flint, 49 anni. Il cantante e ballerino dei Prodigy era stato trovato senza vita il 4 marzo scorso nella sua residenza dell'Essex, nel sud dell'Inghilterra. Il suicidio era stato evocato fin da subito dai media britannici e da altri componenti della band.
La coroner incaricata del caso, Caroline Beasley-Murray, si è riservata comunque di presentare un rapporto aggiornato il 23 luglio prossimo. Al momento non sono ancora noti gli esiti dell'esame tossicologico disposto sul corpo della vittima, per identificare eventuali tracce di droga o di abuso di farmaci e alcol. Flint, assurto alla notorietà internazionale con i Prodigy negli anni Novanta, aveva alle spalle una storia di tossicodipendenza.