A "Striscia la Notizia"

Rischiò di morire per una pasticca, Giorgia Benusiglio: "Con il mio film campagna nazionale antidroga"

A "Striscia la Notizia" la donna spiega il suo progetto di prevenzione

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È una guerriera, Giorgia Benusiglio, una donna che ha fatto di una drammatica esperienza di gioventù una lezione di vita. Era il 1999 quando, diciassettenne, fu operata d'urgenza e salvata grazie a un trapianto di fegato dopo aver assunto mezza pastiglia di ecstasy.

Da allora, parafrasando il titolo del suo ultimo libro, non ha smesso: di lottare, di fare attività di prevenzione e sensibilizzazione contro le droghe, parlando della sua vicenda e dei rischi legati all'assunzione di sostanze stupefacenti. "Perché tutti sanno che la droga fa male ma pochi pochissimi che basta una singola assunzione per poter morire", spiega ai microfoni di "Striscia la Notizia".

Adesso la sua storia è prossima a diventare un film, "La mia seconda volta", che userà come trampolino di lancio per promuovere una nuova iniziativa. "Con il produttore Simone Riccioni abbiamo deciso di fare una cosa alternativa, ancora più grande: una campagna nazionale antidroga, coinvolgendo più di 200mila studenti di tutta Italia. Faremo una sorta di flash mob, di protesta pacifica. Andranno con le scuole, quindi con i professori, al cinema. I protagonisti saranno loro ma è ovvio che da due anni stanno collaborando insegnanti, genitori, dirigenti, tutti uniti".

Laureata in Scienze della Formazione Primaria, all'Università Cattolica del Sacro Cuore, Giorgia ha intrapreso un percorso formativo e specialistico che l’ha portata a essere esperta di queste problematiche, tenendo negli anni più di duemila incontri con centinaia di migliaia di ragazzi in tutta Italia.