"L'Italia è una grande economia globale e una importante destinazione di investimenti. Non è necessario che il governo italiano legittimi il progetto di vanità delle infrastrutture della Cina". Lo ha scritto su Twitter Garrett Marquis, consigliere del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Venerdì il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Genova ha annunciato che Roma e Pechino firmeranno un accordo quadro sulla nuova Via della seta.
Conte: firmeremo l'accordo con Xi - L'Italia potrebbe essere il primo Paese del G7 a percorrere la "Nuova Via della Seta" cinese, nonostante le preoccupazioni degli Stati Uniti e dell'Ue. Il premier Giuseppe Conte ha annunciato che Roma e Pechino firmeranno l'accordo quadro a fine mese, durante la visita del presidente Xi Jinping, per aprire le porte ai massicci investimenti infrastrutturali del gigante asiatico. L'intesa avvicinerà la Cina agli standard di trasparenza occidentali, ha sottolineato Conte per rassicurare gli alleati, escludendo ritorsioni delle agenzie di rating americane.
Con la "Nuova Via della Seta" i cinesi si preparano a connettere Asia, Europa e Africa costruendo strade, porti, ferrovie, reti di telecomunicazioni. Per l'Italia si tratta di "un'opportunità" di crescita, ha spiegato Conte, che ha rivendicato la scelta di stringere un'ambiziosa partnership economica con Pechino senza dover per questo rinunciare "all'alleanza atlantica" ed al "costante dialogo con gli Stati Uniti, anche su questo dossier strategico".
Un milione di miliardi sul piatto - La parte italiana della "Nuova Via della Seta" è soltanto una goccia nel mare degli investimenti, un miliardo di miliardi di dollari, che la Cina vuole mettere sul piatto a livello globale. Pechino inoltre vuole ospitare un nuovo evento promozionale a fine aprile. "Sarà più grande e ambizioso del primo", ha assicurato il ministro degli Esteri Wang. Annunciando la partecipazione del leader russo Vladimir Putin. Anche l'Italia ci sarà: lo stesso Conte si è detto pronto a volare in Cina.
Usa in pressing sull'Italia - Gli Stati Uniti insistono nel pressing sull'Italia: deve vigilare sulla "trasparenza", altrimenti rischia di "danneggiare la sua reputazione". Lo ha detto a chiare lettere il portavoce del consiglio per la sicurezza americana Garrett Marquis, che ha "invitato tutti gli alleati, inclusa l'Italia, a fare pressione sulla Cina perché porti i suoi sforzi di investimenti globali in linea con gli standard internazionali accettati e con le pratiche migliori". Che tradotto vuol dire, tra le altre cose: sana gestione finanziaria, tutela dell'ambiente, rispetto dei diritti umani. Per non parlare dei rischi di spionaggio, se Pechino mantenesse il controllo tramite le sue aziende delle nuove reti di comunicazione 5G nel mercato europeo.