LA NOSTRA RECENSIONE

Devil May Cry 5, quando uccidere i demoni è solo una questione di stile

Undici anni dopo l'ultimo episodio canonico, Capcom riporta in auge la sua serie Stylish Action per PC e console

di Gianluca Loggia

© ign

Dopo Resident Evil 7, Monster Hunter World e il remake di Resident Evil 2, continua il momento estremamente proficuo di Capcom, che a due mesi dal ritorno del survival horror propone il nuovo capitolo di una delle sue saghe di punta: Devil May Cry 5.

Lanciata su PlayStation 2 nel 2001, la saga Devil May Cry è nata da una costola di Resident Evil introducendo il concetto di Stylish Action, una tipologia di giochi d’azione in terza persona in cui falciare nemici non è sufficiente: bisogna farlo con stile, eleganza, spettacolarità. In ogni combattimento, il giocatore viene "giudicato" in tempo reale dal gioco con tanto di voto che compare in alto a destra sullo schermo, per il proprio stile di combattimento. Il voto finale assegnato al giocatore varia da D a SSS e tiene conto di velocità di esecuzione, ritmo, varietà e l’attenzione a non essere colpiti. Il nuovo Devil May Cry 5 è un inno a tutto questo, e grazie alla presenza di tre lottatori diversi, punta particolarmente sulla varietà per creare un'esperienza di gioco memorabile e decisamente fuori di testa.

I tre protagonisti infatti non potrebbero essere più diversi: Nero, già visto in Devil May Cry 4, è la star principale del gioco insieme a Dante, l padrone di casa da sempre, e la new entry V, che sorprende per lo stile di lotta completamente diverso dai due. Il nuovo personaggio, infatti, non impugna spada e pistole, ma un semplice bastone che usa solo infliggere il colpo di grazia ai nemici già in fin di vita, lasciando alle evocazioni il compito di prendere a mazzate i nemici. Al fianco di V ci sono Griffon, un'aquila che spara dalla distanza, Shadow, una pantera che mena mazzate nel corpo a corpo, e infine Nightmare, un enorme golem che può essere evocato quando V accumula sufficiente energia.

Giocare con V è stata una sorpresa piacevolissima: il gameplay risulta fresco, divertente, spettacolare, intrigante e perfettamente in linea con il senso ultimo degli Stylish Action, ovvero elargire mazzate in modo cool. I fan più tradizionalisti potrebbero comunque preferire le mazzate di spada di Nero e Dante, che possono entrambi contare su alcune novità nel rispettivo sistema di combattimento. Quella più evidente è di certo il sistema Devil Breaker di Nero, che sostituisce il suo braccio demoniaco a favore di protesi robotiche che possono dar vita a effetti differenti (una scossa elettrica ad area, un colpo in proiezione verso l’avversario, uno sparo, la possibilità di essere cavalcato tipo razzo), con il quale riesce a inserirsi in modo interessante nelle combo già costruite con colpi di spada e di armi da fuoco. Il problema è che finché non si rompe quello che stiamo usando, non è possibile passare al Devil Breaker successivo, aspetto che limita in parte la sperimentazione e la varietà.

Dante è probabilmente il migliore dei tre: estremamente tecnico, spettacolare e avvincente da utilizzare, grazie ai suoi quattro diversi stili di combattimento e alternabili in qualsiasi momento, alle tante armi a sua disposizione (tra cui alcune inedite sbloccabili nel corso dell’avventura) e alla classica barra del Devil Trigger, che consente di trasformarlo temporaneamente in demone. Tutti elementi che concorrono alla creazione di una varietà potenzialmente infinita di combo.

Tuttavia, Dante, Nero e V non sono alternabili a piacimento dal giocatore: sarà la trama del gioco a determinare quale personaggio andrà utilizzato in ogni missione, con alcune (poche) eccezioni in cui sarà il giocatore a scegliere quale protagonista impersonare. Su venti missioni, sette (più il prologo) vanno giocate con Nero, quattro con V e altre sette con Dante. In una poi è possibile scegliere tra Nero e V e in un’altra tra tutti e tre i personaggi. Ed è un peccato, perché con tre personaggi così diversi è normale volersi focalizzare solo su uno di loro e studiarlo per bene prima di passare agli altri due. È un peccato anche non avere anche la possibilità di affrontare determinati boss con tutti i personaggi, per sperimentare approcci differenti contro i nemici più tosti del gioco.

In generale, poi, era lecito attendersi qualcosina in più in termini di contenuti e modalità aggiuntive, perché una volta completato il gioco non c'è molto da fare. Ai due livelli di difficoltà iniziali (Umano e Cacciatore di Demoni) si aggiungono nuovi livelli molto più complessi, come Figlio di SpardaDante deve MorireParadiso e Inferno e Inferno e Inferno, che rendono particolarmente ostico il completamento del gioco, ma in ogni caso si tratta di ripetere più e più volte la campagna senza avere peraltro la possibilità di scegliere il personaggio per affrontare una determinata missione. Aspettando l'arrivo della modalità gratuita Palazzo del Sangue, che permetterà di affrontare alcuni livelli in combattimenti decisamente impegnativi, Devil May Cry 5 finisce con l'esaurirsi troppo presto lasciando il giocatore con una voglia matta di sperimentare dell'altro.

Già, perché è difficile che tutti i giocatori si lascino convincere a ripetere cinque volte una campagna che, soprattutto nella seconda parte dell'avventura, manifesta una certa ripetitività di fondo e una scarsa originalità in termini di costruzione degli scenari. La presenza di missioni nascoste, attivabili dopo aver scovato determinati simboli e inquadrato la telecamera in modi specifici, rende meno evidenti queste lacune, ma non basta a offrire una mole di contenuti sufficienti a tenere i giocatori incollati allo schermo. Certamente un peccato, perché a livello di divertimento e di gameplay Devil May Cry 5 è uno dei migliori capitoli della serie e avremmo gradito certamente qualche attività in più per continuare a massacrare demoni, rigorosamente con stile.


Come lo abbiamo giocato

Abbiamo giocato a Devil May Cry 5 su Xbox One grazie a un codice digitale fornito dal distributore. La prova è avvenuta su una Xbox One X collegata in 4K a un Samsung KS7000 da 55” e a un sistema surround formato da una Sonos Playbase e due Sonos Play:1, e ha richiesto una dozzina di ore per completare le 20 missioni della trama al livello di difficoltà Cacciatore di Demoni.


Può piacere a chi…
… ama i giochi d'azione frenetici e spettacolari
… desidera un sistema di combattimento vario e complesso
… non ha paura di cimentarsi in sfide particolarmente impegnative

Potrebbe deludere chi…
… preferisce scegliere un solo protagonista e concentrarsi su di esso
… non ama i prodotti violenti e caotici
… spera in un gioco d'azione ricco di modalità e attività da completare

Devil May Cry 5 è un gioco consigliato a un pubblico maggiorenne.