Abbonarsi a qualsiasi cosa, specie al giorno d’oggi, è piuttosto facile: pay tv, contratti telefonici, siti di streaming. Ma recedere da un contratto quanto può essere complicato? Molto, anzi moltissimo, specialmente a sentire la storia di Silvia e Matteo che, poco più di un anno fa, decisero di sottoscrivere un abbonamento a una pay tv.
Per una serie di disguidi tecnici però non videro mai nulla e così iniziò l’iter, lungo e faticoso, per rescindere il contratto. A settembre 2018 vennero contattati dalla prima agenzia recupero crediti, che gli contestava un debito di poco inferiore ai 100 euro. Chiamata, spiegazione del problema e tutto risolto. Anzi no. Perché a un anno dalla data del recesso, che era stato eseguito nei limiti legali, la situazione si ripete: altra società di recupero crediti, che stavolta gli contestava un importo maggiore.
Alla fine interviene “Striscia la Notizia” che, mandando una mail all’ufficio stampa della pay tv in questione, riesce a risolvere la situazione e a far ricevere alla coppia la notifica di avvenuto recesso: “Abbiamo sospeso tutte le pendenze”, questa la telefonata di una dipendente della pay tv che tranquillizza, finalmente, Matteo e Silvia.
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