L'ex capo della campagna elettorale di Donald Trump, Paul Manafort, è stato condannato a tre anni e 11 mesi di carcere per otto capi di imputazione di frode fiscale e bancaria, in un processo scaturito dal Russiagate, ma senza implicazioni di collusione con Mosca. Manafort è accusato di aver occultato i pagamenti per il suo lavoro di lobbista in Ucraina e per aver gonfiato il valore dei suoi asset nelle richieste di prestiti.
Manafort, che è arrivato in tribunale su una sedia a rotelle con l'uniforme verde dei detenuti, rischiava da 19 a 24 anni. E' comunque la pena più alta inflitta finora nei processi generati dall'inchiesta del procuratore speciale del Russiagate, Robert Mueller. L'ex capo della campagna del tycoon, 69 anni, aveva chiesto clemenza, ma il giudice non era sembrato incline a concederla dopo averlo rimproverato perché non si era pentito e non si era assunto la responsabilità dei suoi reati.