Ci sono nuovi indagati nell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi di Genova, avvenuto il 14 agosto. La guardia di finanza ha notificato gli avvisi di garanzia a circa 40 persone che lavorano al ministero delle Infrastrutture e in Spea Engineering e Autostrade per l'Italia. Intanto si sono fermate le operazioni di demolizione del viadotto Polcevera: la ditta incaricata ha infatti rilevato tracce di amianto nella pila 8 e rinviato i lavori.
Le persone indagate (alcune delle quali accusate anche di falso), secondo gli inquirenti avevano tutte una posizione di garanzia per quanto riguarda le manutenzioni e i controlli. I nuovi avvisi di garanzia sono stati notificati per consentire la partecipazione al primo incidente probatorio attualmente in corso che serve a fotografare lo stato del ponte ma anche per poter avviare altri accertamenti tecnici non ripetibili. La prossima settimana, infatti, verrà fatta copia forense di cellulari e computer sequestrati nei mesi scorsi nelle varie perquisizioni fatte dagli uomini della Guardia di finanza.
Intanto è stato sospeso l'abbattimento, tramite un'esplosione controllata, della pila 8 del ponte Morandi, che sarebbe dovuta essere demolita sabato. In alcuni campioni prelevati dalla struttura, infatti, secondo quanto riferito da Gabriele Mercurio, ingegnere di polizia mineraria dell'Asl 3 di Genova e membro della Commissione esplosivi riunita in prefettura a Genova, "ci sono tracce di amianto. Si tratta di quantità minime, rilevate grazie a alcune indagini 'spinte' che al momento non hanno eguali come livello di approfondimento".
Benché, a quanto pare, il materiale sarebbe crisolito, cioè amianto naturale, l'esperto ha sottolineato che è comunque necessario attendere "una valutazione fondata scientificamente per valutare se l'esplosione possa determinare o meno problematiche di natura sanitaria o ambientale. Tutte le valutazioni di questo tipo prendono in esame la possibilità non solo dell'utilizzo dell'esplosivo ma anche di altre tecniche".