Dal 15 marzo al 5 giugno torna FOG Triennale Milano Performing Arts con la seconda edizione che presenta le espressioni più innovative e affascinanti del teatro contemporaneo, della musica e della danza con uno sguardo completo sulla contemporaneità. Il festival offre un cartellone molto ricco e articolato in cui la pluralità dei linguaggi, l'avanguardia e la multiculturalità si fondono. Tra i macro temi proposti, una connessione con "Broken Nature" che per sei mesi animerà la Triennale di Milano (a livello artistico), l'identità e il confronto con l'altro, il rapporto con il pubblico. Proprio la relazione palcoscenico-pubblico è il tratto distintivo di FOG, con un pubblico che spesso partecipa alla creazione dello spettacolo in scena. Grandi ospiti, coproduzioni prestigiose e giovani talenti saranno protagonisti di una manifestazione che pratica la connessione e il dialogo tra luoghi della città di Milano, e in alcuni casi esce dal teatro per invadere e abbracciare lo spazio pubblico.
I numeri della seconda edizione rispecchiano ancora una volta la trasversalità e la varietà della proposta, difficile da incasellare. Da qui il nome FOG, che vuole essere un segno di scoperta e un richiamo ad un paesaggio dove i sensi si amplificano e si pongono in ascolto, dove la visione si fa poetica, incerta e immaginifica. Quest'anno sono in programma 32 tra spettacoli, performance e concerti tra cui 10 prime assolute, 6 prime nazionali, 11 Paesi coinvolti, 11 coproduzioni e 4 produzioni targate FOG per 84 repliche complessive nei 3 mesi di programmazione previsti.
Il festival prenderà il via il 15 marzo al Teatro dell'Arte con la prima mondiale di "The Night Writer. Giornale notturno", nuovo atteso lavoro di uno degli artisti viventi più importanti al mondo, Jan Fabre. A seguire ritroviamo una doppietta spagnola, con El Conde de Torrefiel, compagnia catalana rivelazione degli ultimi anni, con "La Plaza", e Agrupación Señor Serrano, Leone d’argento per l’innovazione alla Biennale di Venezia e Premio 2016 Città di Barcellona, con "Kingdom".
Attesa per il ritorno dei Motus, uno dei maggiori protagonisti della scena italiana, con la sua nuova opera "Rip it up and start again". E ancora il duo di culto Deflorian/Tagliarini con "Scavi", Silvia Costa, una delle più interessanti registe e performer italiane, artista associata di Triennale Teatro dell’Arte per il triennio 2017-2019, con "Nel paese dell’inverno"; Alex Cecchetti, artista, poeta e performer italiano con base a Parigi che presenta la performance itinerante "Walking Backwards".
Tra i tantissimi nomi in scena da segnalare la presenza di Compagnie Didier Théron, da oltre vent’anni protagonista della ricerca coreografica "en plein air" in collaborazione con Biblioteca degli Alberi/Fondazione Riccardo Catella, i cileni Bonobo, rivelazione della scena sudamericana per la prima volta in Italia con "Tú Amarás", il pluripremiato collettivo svizzero tedesco Rimini Protokoll con il recente lavoro "Uncanny Valley"; il cantante e compositore inglese Daniel Blumberg, che presenta il suo ultimo, acclamato lavoro "Minus" (19 marzo), Lorenzo Bianchi Hoesch, compositore riconosciuto a livello internazionale con il progetto coprodotto da IRCAM Centre Pompidou, "Square Milano".
La serata di chiusura del festival (5 giugno) sarà musicale, affidata anche quest’anno alla crew di Radio Raheem, che propone il live set dell'artista di elettronica Gold Panda.