Le donne italiane sono le prime donatrici di organi per trapianti da vivente in Europa. In tutto il continente la media si attesta al 58% mentre da noi arriva al 70%, il doppio rispetto agli uomini. Il dato emerge da uno studio del Centro nazionale trapianti sulle differenze di genere nelle donazioni. A livello europeo, la Spagna è al 65%, Gran Bretagna e Turchia al 55% e la Francia al 48%.
Il divario è ancora più accentuato per quanto riguarda i trapianti di reni, dove la percentuale di donne donatrici sale al 70%. In quasi un caso su tre, a donare l’organo sono le madri a vantaggio dei propri figli, per un totale di circa mille donazioni contro le 442 dei padri. Anche le sorelle sono più generose dei fratelli, mentre le differenze scompaiono quando si tratta di donazioni dai figli verso i genitori: 92 le donatrici contro 101 donatori.
Per quanto riguarda, invece, le donazioni di organi da parte di deceduti, la tendenza è invertita: il 55% degli organi donati proviene da uomini. Questo perché sono principalmente di sesso maschile i morti per trauma cranico, una delle principali cause di decesso dei donatori. In maggioranza uomini anche i pazienti bisognosi di trapianto in lista d'attesa. La differenza di genere varia in base all’organo richiesto ed è dovuta alla diversa distribuzione nella popolazione di alcune patologie. Ad esempio, le insufficienze renali, cardiache ed epatiche sono più diffuse più tra gli uomini che tra le donne.