Molte donne si sono date appuntamento davanti alla Corte d'appello di Bologna per protestare contro la sentenza che ha quasi dimezzato la pena per Michele Castaldo, omicida reo confesso della sua ex, Olga Matei. Le attenuanti generiche sono infatti state concesse, si legge nella sentenza, anche per una "tempesta emotiva" in preda alla quale Castaldo avrebbe agito. "Vergogna", hanno urlato le attiviste di diverse associazioni di difesa delle donne.
"Una sentenza vergognosa, che ci porta anni indietro, quando c'era il diritto d'onore", ha spiegato l'ex senatrice Pd Francesca Puglisi, che fa parte dell'associazione Towanda Dem. "Chiediamo che ci siano pool di magistrati giudicanti specializzati. Serve formazione, la commissione d'inchiesta sul femminicidio ha visto fare passi avanti per quanto riguarda la magistratura inquirente - ha aggiunto Puglisi - ma non si è fatto altrettanto con la magistratura giudicante e forse è per questo che ci sono sentenze così vergognose. In Spagna hanno la metà dei femminicidi che ci sono in Italia, dopo aver investito due miliardi di euro nel triennio per i centri anti-violenza, ma anche per le attività di formazione".
Le associazioni delle donne hanno fatto sapere che sul piano legale riprenderanno a costituirsi parte civile nei processi per femminicidio e se la Cassazione non dovesse rigettare la sentenza in questione la protesta continuerà.