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Calabria, braccianti stranieri sfruttati: i carabinieri arrestano tre persone

Paghe irrisorie, orari di lavoro insostenibili, alloggi di fortuna e violenze sessuali su due donne: è quanto emerso dalle indagini, scattate dopo la denuncia di uno dei romeni impiegati

ansa

Tre persone sono state arrestate dai carabinieri di Reggio Calabria per sfruttamento di braccianti stranieri, mentre altre due sono state sottoposte all'obbligo di firma. I cinque, secondo i militari, negli ultimi due anni hanno impiegato gli immigrati in due aziende agricole retribuendoli con paghe irrisorie (meno di un euro l'ora). Accertati anche due episodi di violenza sessuale su due braccianti romene.

Le indagini sono scattate dopo la denuncia di uno dei braccianti, presentata nel settembre 2017 alla stazione dell'Arma di Sant'Eufemia d'Aspromonte. L'operazione Dominus, dei carabinieri della Compagnia di Palmi, ha fatto luce su una situazione di sfruttamento cui i datori di lavoro sottoponevano i romeni, costretti a lavorare anche 10-12 ore al giorno, compresa la domenica. I migranti venivano ospitati in alloggi di fortuna, malsani e in precarie condizioni igenico-strutturali, in situazioni di grave promiscuità.

Le due donne violentate, entrambe impiegate nei lavori agricoli, sono state abusate da uno dei responsabili dell'attività e da un altro bracciante.

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