Capo Plaza, pseudonimo di Luca D'Orso ha solo 21 anni ma è già un vero “fuoriclasse” della scena trap italiana. Salernitano verace, ai vertici delle classifiche e con diverse certificazioni d'oro e di platino per molti suo brani, il giovane trapper ha da poco annunciato il suo primo tour europeo "Da zero a 20". Partenza il 5 marzo a Berlino per finire a Milano il 26 marzo: "Voglio portare le emozioni, l'energia e la cultura della trap italiana in Europa per dire: ci siamo anche noi", racconta a Tgcom24
Un tour europeo... un bel traguardo e anche una sfida.
La trap italiana verrà apprezzata e capita all'estero? Molti altri artisti rap e trap hanno già fatto concerti in Europa. Questo genere sta prendendo sempre più piede anche nel panorma musicale europeo. Quello che voglio è trasmettere la cultura italiana, mi piacerebbe suscitare curiosità verso la trap italiana, far arrivare il flusso emotivo, le emozioni e le energie made in Italy, anche se non capiranno la lingua. Far capire che l'Italia è presente e far conoscere questo genere come lo facciamo qui in Italia.
Cosa ci sarà sui palchi delle date europee?
Utilizzeremo bellissimi visual e giochi di immagini, mentre nell'ultima data al l'Alcatraz di Milano, il 26, per chiudere e ringraziare tutti ci sarà un grande palco allestito con scenari e giochi di luci e led e un progetto grafico ancora da ultimare e tanti guest a sorpresa
Dal 2011, quando hai iniziato, poco più che tredicenne, sono successe tante cose e oggi hai già collezionato molti riconoscimenti e tanto successo, è quello che volevi e cosa ti prefiggi adesso?
Volevo arrivare a fare successo e ho superato persino le mie aspettative perché mai avrei immaginato di ottenere così tante certificazioni (11 su 14 brani!)... Cosa voglio ancora? Espandermi sempre più ampliare, la mia musica come sto facendo con il tour europeo e fare tantissime altre cose anche al di fuori della musica, far conoscere Luca oltre che Capo Plaza, crescere e farmi grande, vivere la mia vita da ventenne....
Da poco ti sei trasferito a Milano, la tua vita è cambiata negli ultimi 5/6 anni: cosa hai guadagnato e cosa hai perso durante questo percorso?
Il successo è arrivato inaspettato nel 2017 con "Nisida" e "Allenamento", un boom che ha cambiato tutto. Il salto di qualità è stato poi quando Ghali mi ha chiamato a Milano. Mi sono fatto la gavetta da quando avevo 13 anni e sono arrivato a tutto questo. Ho guadagnato in conoscenze, ho appreso tante cose, ho ampliato i miei orizzonti, capito e conosciuto tante persone, ma ho anche perso amici e gente cara che consideravo fratelli, ma che si sono rivelati diversi da come li credevo. Come si dice però, meglio pochi ma buoni...
Il tuo messaggio è cambiato?
La mia base non è cambiata, il mio immaginario rimane quello dei palazzi, della strada della rivalsa e della voglia di farcela, ma voglio passare ad uno step successivo, sono sempre in studio, voglio trovare nuovi modi per esprimermi, nuovi sound, trovare il nuovo me con le mie basi, parlando della mia nuova vita, perché ora non sono più ai margini, i soldi non mi mancano, posso avere quello che voglio. La mia base rimane sempre quella però, parlare del mio passato di quello che ho visto nel mio quartiere. Rappresentare la vita dei ragazzi di tutti i quartieri di periferia d'Italia e far capire che io sono uno di loro: voglio far passare il messaggio che tutti possono farcela se si è determinati, dalla musica, al pallone, all'università... E' un invito a credere in se stessi e nei propri obiettivi senza farsi fermare da niente e nessuno. Voglio è far capire a tutti che io sono venuto dalla panchina e ce la sto facendo basta avere la fame negli occhi e la volontà Il mio messaggio è: sono ancora uno di voi, sono un ragazzo pulito e con i piedi a terra e voglio capire e posso capire la mia generazione e posso comunicare loro le cose in modo che loro le possono capire
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Cosa pensi dei tanti pregiudizi sulla trap, soprattutto dopo gli ultimi fatti di cronaca?
I fatti cronaca non devono far pensare che ciò che è successo abbia a che fare con il genere di musica che facciamo, poteva succedere ad un qualsiasi concerto metal o rock. E in quanto a parlare di spinelli nelle canzoni, qualsiasi cultura musicale parla di droghe e ne ha parlato in passato, ma la trap non inneggia e non incita a drogarsi...
La trap è la musica del futuro?
Non lo so, al momento è il genere che va accettato perché sta facendo delle belle cose, bisogna ascoltare bene questa musica perché si parla di cose serie, delle difficoltà delle periferie, dell'affetto che proviamo per le nostre madri...Non bisogna sottovalutarla
Queste le date del Tour:
5/03 BERLINO - Festsaal Kreuzberg
9/03 NOVA GORICA - Marco Polo Club
15/03 AMSTERDAM – Q Factory
16/03 ZURIGO - Escherwyss Club
18/03 LONDRA - O2 Isligton Accademy
19/03 PARIGI - Boule Noir
20/03 BARCELLONA - Razzmatazz
23/03 FRANCOFORTE - Musikpark A5 club
26/03 MILANO - Alcatraz