"Maduro esercita tutte le pressioni possibili per evitare lo smembramento delle forze armate e poter continuare a esercitare il potere. Ai militari noi garantiamo quanto prescritto dalla Costituzione: partecipate attivamente al periodo di transizione o niente amnistia". In un'intervista a Il Fatto quotidiano l'autoproclamato presidente ad interim del Venezuela Juan Guaidò si appella ai generali dell'esercito perché il passaggio tra regime e democrazia sia il meno doloroso possibile dal punto di vista di vite umane. Parla mentre fa tappa a Buenos Aires, nel corso del tour in Sudamerica per trovare sostegno dagli altri Paesi contro il regime di Caracas.
"Le forze armate - continua Guaidò nell'intervista a Il Fatto quotidiano - sono state protagoniste in questi anni di uccisioni, tortura e repressione ed è impensabile che un regime che continua a violare i diritti umani possa rimanere impunito di fronte alle accuse internazionali". Intanto, si registrano almeno 180 defezioni nell'esercito e nell'aeronatica.
"Il blocco degli aiuti di emergenza alla frontiere - sottolinea il 35enne oppositori di Maduro - è la dimostrazione di quanto all'attuale regime interessi la vita del popolo venezuelano: attualmente circa 300mila venezuelani rischiano di morire di fame, oltre tre milioni soffrono di condizioni gravissime di salute".
Per questo, pur "cosciente della situazione di repressione", conclude Guaidò, "ci dobbiamo preparare responsabilmente a iniziare questo periodo di transizione". "Noi ci appelliamo alle garanzie che ci offre la Costituzione e anche all'appoggio internazionale di cui godiamo", afferma.