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Videogiochi: bambino di cinque anni completa Bloodborne senza alcun aiuto

Un utente Twitter ha documentato gli incredibili progressi al soulslike di suo figlio, suscitando però non poche polemiche

IGN

Cari giocatori, se Returnal, ultimo nato in casa PlayStation, vi è sembrato ostico e impossibile da portare a termine, allora probabilmente siete nuovi al mondo dei souls e rogue-like. Tra questi campeggiano certamente Dark Souls e Bloodborne. Quest’ultimo è caratterizzato da un mondo labirintico, nemici terrificanti e boss che sembrano usciti dai peggiori incubi di Lovecraft, impossibili (o quasi) da sconfiggere. Ma pare che un bambino di 5 anni sia riuscito nell’intento, portando a termine il gioco di FromSoftware senza particolari difficoltà.

L’impresa del baby gamer è stata documentata da suo padre RobbieFox, un utente Twitter che ha seguito tutti i progressi di suo figlio Ezra in Bloodborne. Le immagini mostrano infatti il bambino sorridente, in piedi davanti ai titoli di coda del gioco. Alcuni video precedenti lo mostrano in azione mentre sconfigge alcuni dei boss più difficili.

L’intento del giovane padre era quello di dimostrare la tesi per cui i giocatori non abbiano bisogno di modalità troppo semplici nei videogiochi. "Non abbiamo bisogno di modalità facili in ogni gioco" ha scritto sul proprio profilo Twitter. "Se mio figlio di cinque anni può farlo, potete farlo anche voi".

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I post di RobbieFox hanno però scatenato diversi dibattiti e polemiche da parte della community, che ovviamente si chiede se un bambino così giovane possa cimentarsi in giochi così violenti e legittimamente terrificanti. Alcuni utenti hanno persino messo in dubbio la veridicità delle immagini, sostenendo che non sia tutta farina del sacco del gamer in erba.

D’altra parte, è incredibile però come un giocatore così giovane sia stato in grado di terminare un gioco difficile come Bloodborne senza bisogno di abbassarne il livello di sfida, apparendo visibilmente sereno. Ma resta il fatto che numerosi genitori dovrebbero prima interrogarsi sui benefici e i danni che determinati videogiochi possono causare ai propri figli.

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