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Auto, dal primo marzo scatta l'ecotassa per l'acquisto di modelli inquinanti

L’imposta riguarda solo le vetture immatricolate da marzo e scadrà il 31 dicembre 2019, data in cui è previsto il termine degli incentivi previsti dall’Ecobonus per macchine elettriche e ibride

ansa

Dal primo marzo entra in vigore l'ecotassa per tutte le auto più inquinanti. L’imposta riguarda soltanto le vetture immatricolate da marzo e scadrà il 31 dicembre 2019, data in cui è previsto anche il termine degli incentivi previsti dall’Ecobonus per le auto elettriche e ibride. Lo scopo è quello di disincentivare l’uso delle macchine inquinanti e di spingere verso modelli con un minore impatto ambientale.

Chi dovrà pagare l'ecotassa - Saranno tenuti a pagare l'ecotassa tutti gli automobilisti che decideranno di acquistare un'auto le cui emissioni dichiarate siano superiori alla soglia stabilita e quindi oltre i 160 grammi di Co2 per chilometro. Il pagamento dovrà essere effettuato una tantum al momento dell'acquisto del veicolo, e il costo sarà aggiunto automaticamente al prezzo finale.

Quattro fasce di pagamento - Le auto le cui emissioni partono da 161 fino ai 175 g/km di Co2 richiedono l'importo minimo di 1.100 euro; le auto con emissioni da 176 a 200 g/km di Co2 prevedono una tassa di 1.600 euro che arriva a 2.000 euro per le automobili con emissioni dai 201 ai 250 grammi di Co2. Oltre questa soglia si pagherà indistintamente 2.500 euro, l'importo massimo previsto.

Utilitarie e citycar escluse dall'ecotassa - La versione definitiva della misura ha eliminato alcune fasce proposte inizialmente che prevedevano sanzioni inferiori ma anche su auto con un livello di emissioni molto più basso. In quel caso sarebbero rientrate nell'ecotassa anche utilitarie e citycar largamente diffuse, andando ad intaccare il portafogli degli automobilisti di fascia medio-bassa. In questo modo invece la tassazione extra riguarda soltanto le grandi cilindrate, le auto diesel medio-grandi o gli equipaggiamenti sportivi.

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