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Jo Squillo: Curiel, la collezione Haute Couture per l'estate 2019

25 pezzi dʼautore che raccontano la storia di una famiglia dʼAlta Moda

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Una storia di fogli. Ci sono quelli di carta ingialliti dal tempo e fortunosamente ritrovati in uno scomparto segreto della libreria: un tesoro di disegni e appunti firmati da Gigliola Curiel dagli anni Quaranta in poi. Poi ci sono i fogli di chiffon, tulle oppure seta virtuosamente assemblati uno sull'altro in sartoria per creare volumi, strati di colore, tocchi di poesia. Nasce così un'Alta Moda senza precedenti perfino nella mistica dell'atelier: una vera e propria scatola del tempo che contiene passato, presente e futuro.  

Si comincia dall'omaggio all'incredibile signora di Trieste che nel '47 arriva a Milano, apre una prima sartoria in via Durini e nel giro di tre anni si ritrova con 127 lavoranti a tempo pieno.

Confrontando gli schizzi ritrovati in casa con il ricchissimo materiale d'archivio, la figlia Raffaella detta Lella e la nipote Gigliola detta Gil sono riuscite a ricostruire autentici capolavori come l'abito “TAGLIATELLE” con 21 striscioline di tessuto lunghe fino ai piedi cucite, rivoltate e poi appoggiate sul bordo in sbieco nell'incavo della schiena di un sublime modello da sera in cady nero del 1960.

Stesso esercizio di stile su uno spettacolare completo presentato nel 1950 a Palazzo Grasssi: abito e cappotto da gran sera in lana e seta color AURORA con incrostazioni di rose magistralmente piazzate in cinque pannelli che compongono il platò.

In tutto sono 25 pezzi d'autore che raccontano la storia di una famiglia matrilineare. Ortensia, Gigliola, Raffaella, un'altra Gigliola e ora sua figlia Ortensia. Ce ne vogliono di fogli per scrivere questa storia di donne eleganti che lavorano per l'eleganza delle donne.

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