Un uomo di 63 anni, Antonio Crisanti, originario di Napoli, è stato ucciso in strada con colpi di arma da fuoco a Rozzano, nel Milanese, vicino a un supermercato, crivellato con quattro colpi dei cinque esplosi. Il personale del 118, accorso sul posto, non ha potuto che constatarne il decesso. Delle indagini si occupano i carabinieri. Si tratta del secondo omicidio avvenuto in poche ore nella stessa zona: in mattinata, infatti, a Basiglio, sempre nel Milanese, un 64enne era rimasto vittima di un agguato nel cantiere di una cascina.
Un 63enne ucciso vicino a un supermercato - Due omicidi in poche ore nell'hinterland Milanese. E non è ancora chiaro se ci sia un collegamento. L'ultimo caso è quello di un 63enne, italiano, raggiunto da quattro colpi di arma da fuoco in un parchetto vicino a un supermercato di Rozzano, in viale Lazio, intorno alle 18.
I carabinieri stanno verificando se vi sono telecamere nella zona e stanno cercando di ricostruire la dinamica dell'accaduto e se vi sono testimoni. Allo stesso tempo si sta cercando di capire se nel passato o nell'attività dell'uomo vi sia particolari che possano fare risalire ai motivi dell'omicidio.
L'altro caso: un 64enne freddato in cantiere - Nella mattinata di lunedì, verso le 7:30, un altro uomo di 64 anni e di origini napoletane, era stato freddato a colpi di pistola alla testa a Basiglio, vicino a Rozzano e sempre nel Milanese. L'omicidio è avvenuto in un cantiere di Cascina Vione. La vittima è Giuseppe Giuliano, titolare di una ditta edile, deceduto all'ospedale Humanitas di Rozzano. Il 64enne, residente nel Milanese da una trentina d'anni, è stato ferito alla testa da due colpi di un'arma di piccolo calibro prima che scendesse dal suo furgoncino bianco davanti al cancello del cantiere. Un operaio che era all'interno della cascina, allertato dagli spari è arrivato di corsa e ha trovato Giuliano riverso sull'auto, anche se non è riuscito a vedere chi ha sparato e su che mezzo fosse.
Interrogati familiari, amici e operai - La cascina si trova in una zona isolata e priva di telecamere. Residente a Binasco, dove la moglie ha una pescheria Giuliano aveva un vecchio precedente (che risale al 1995) per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, che gli inquirenti non considerano significativa. Si continua, dunque, a indagare per capire per quale motivo sia stato ucciso. E per questo sono stati sentiti tutti coloro che lo conoscevano alla ricerca di inizi: la famiglia, gli operai della ditta, i conoscenti e gli amici.