Minacce per la privacy

Telecamere sugli aerei: si scatena la polemica social, ma le compagnie rispondono: "Non sono funzionanti"

La denuncia arriva dai tweet di alcuni passeggeri della Singapore Airlines preoccupati di essere sorvegliati anche in volo

Il tweet di un passeggero della Singapore Airlines sta facendo il giro del mondo. L’uomo, Vitaly Kamluk, ha postato la foto di un monitor di intrattenimento presente sul retro del sedile dell’aereo sul quale viaggiava. Nello scatto è ben visibile l’obiettivo di una telecamera. L’utente, preoccupato, chiede su Twitter se possa trattarsi di un sistema di videosorveglianza, di cui i passeggeri sono all’oscuro.

Just found this interesting sensor looking at me from the seat back on board of Singapore Airlines. Any expert opinion of whether this a camera? Perhaps @SingaporeAir could clarify how it is used? pic.twitter.com/vy0usqruZG

— Vitaly Kamluk (@vkamluk) 17 febbraio 2019

Il post è stato condiviso centinaia di volte dai passeggeri di tutto il mondo, preoccupati di essere spiati anche a migliaia di metri d’altezza. La risposta della compagnia aerea non si è fatta attendere. “Le telecamere sono parte dei nostri dispositivi elettronici ma sono disabilitate - scrivono dalla Singapore Airlines - e non c’è alcuna intenzione di utilizzarle”. 
 
La dichiarazione, però, non ha placato completamente la polemica. Gli utenti hanno iniziato a chiedersi quale possa essere la funzione di questi dispositivi, di cui è stata denunciata la presenza anche su altri aerei di linea. L’American Airlines, per esempio, è intervenuta nel dibattito confermando la presenza delle telecamere ma chiarendo come queste, al momento non funzionanti, potranno garantire in futuro maggiori comfort per gli stessi passeggeri, offrendo loro, per esempio, la possibilità di fare videoconferenze tra un sedile e un altro. 
 
Anche altre compagnie aeree statunitensi, come Delta Air Lines o United Airlines, hanno confermato la presenza di questi dispositivi senza chiarirne gli scopi futuri. Gli utenti intervenuti nella discussione hanno richiesto comunque maggiore trasparenza, preoccupati di vedere la propria privacy minacciata anche in volo.