Nigeria, esplosioni nel giorno del voto: popolazione in fuga
Ad aprire il fuoco sono state le stesse autorità per "ragioni di sicurezza": una prova di forza, cioè, volta a scoraggiare gli estremisti di Boko Haram dal compiere attentati ai seggi
Esplosioni e colpi di arma da fuoco sono stati sentiti a Maiduguri, la capitale dello Stato del Borno nel nord-est della Nigeria, a poche ore dall'apertura delle urne per le elezioni presidenziali. In un primo momento si è pensato all'attacco di sospetti militanti islamisti. In realtà ad aprire il fuoco sono state le stesse autorità per "ragioni di sicurezza": lo ha reso noto la polizia locale spiegando che si è tratto di una dimostrazione di forza volta a scoraggiare gli estremisti di Boko Haram dal compiere attentati durante il voto. In fuga centinaia di persone.
Le attese presidenziali Aperti, intanto, in Nigeria i seggi per le attese elezioni presidenziali e parlamentari. Si prevede un testa a testa tra il presidente uscente Muhammadu Buhari e il suo principale avversario Atiku Abubakar. Buhari ha già votato a Daura, sua città natale nel Nord del Paese. "Presto mi congratulerò con me stesso per la mia vittoria, sarò il vincitore", ha detto.
Il voto avviene in un clima di tensione e violenze. La tornata doveva svolgersi sabato 16 febbraio ma è stata rinviata di una settimana a causa di ritardi nell'allestimento dei seggi, maltempo, controversie sulle registrazioni dei candidati e sospetti di sabotaggio. Giovedì, poi, almeno 59 persone sono morte in un tentato attacco nel villaggio di Danjibga, nel nord-ovest, respinto da forze paramilitari.
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