L'edificio "Monaco", il fortino di lusso dell'ex signore della droga colombiano, Pablo Escobar, a Medellin, è stato distrutto con un'esplosione controllata. Il Comune ha stabilito di voler costruire, al suo posto, un parco dedicato alle vittime del narcotrafficante. La demolizione dell'edificio a otto piani è avvenuta sotto gli occhi di circa 1.600 persone, poco più di 25 anni dopo la morte del narcoboss ucciso dalla polizia nel 1993.
Ci sono voluti solo tre secondi e una carica controllata di 200 chili di esplosivo per far crollare l'ultima traccia dell'impero costruito dal signore della droga colombiano. Figli, coniugi e nipoti di poliziotti, politici, giornalisti dei quali il narcotrafficante ha ordinato la morte ne primi Anni Ottanta hanno partecipato alla demolizione del palazzo, che un tempo ospitava sulle sue pareti dipinti di artisti famosi e veicoli di lusso nel suo parcheggio.
"Non si tratta di demolire un edificio, che è in rovina e le rovine crollano, ma si tratta di costruire un memoriale per coloro che devono essere i nostri veri eroi, da non dimenticare mai, affinché questo non accada mai di nuovo", ha detto il sindaco di Medellín, Federico Gutiérrez.
Nel luogo in cui sorgeva l'edificio, sarà realizzato un parco chiamato "Inflexión", dove saranno installate la scultura "La Nuova Vita" di Rodrigo Arenas Betancourt e una lapide in omaggio alle 46.612 vittime della guerra del narcotraffico nella città.