DOPO L'ARRESTO

Renzi: "Non grido al complotto, ma i miei genitori hanno diritto a un processo rapido"

Per l'ex premier la vicenda è "un capolavoro mediatico" che è riuscito a "oscurare il caso Diciotti"

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Matteo Renzi commenta la vicenda dei suoi genitori, arrestati lunedì per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. "Tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge - ha detto nell'enews -. I miei genitori, come tutti, hanno diritto a un processo giusto e spero rapido. Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali".

L'ex presidente del Consiglio, però, nel testo allude nemmeno troppo velatamente alla strana tempistica del caso, quella che una volta veniva definita "giustizia a orologeria", e sottolinea che "la vicenda dei miei genitori ha totalmente oscurato tutto ciò che è accaduto ieri nel mondo della politica", cioè il voto della base M5s sul caso Diciotti. "Basta leggere i quotidiani di oggi - spiega - per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello".

Renzi, però, sottolinea che "da uomo delle istituzioni mi fido della giustizia. Questo è un grande Paese e io credo nell'Italia, sempre. Non riusciranno a farmi parlar male dell'Italia, non riusciranno a farmi parlar male dei giudici. Chi vuole il mio fallo di reazione, non lo avrà. Né oggi, né mai".

In ogni caso, secondo l'ex premier, "chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme. Chi conosce la realtà sa che quelle carte, peraltro, non corrispondono al vero. Ma per questo ci sarà il processo".

Salvini: "Io non festeggio" - Matteo Salvini ha commentato così l'arresto dei genitori di Renzi: "Io gioisco quando vengono arrestati i terroristi, i delinquenti, i mafiosi e gli spacciatori. Quando vengono arrestati due settantenni genitori di un avversario politico, magari qualcuno è in giro per festeggiare ma io proprio no. Poi rispetto il lavoro dei giudici, se l'hanno fatto avranno i loro motivi, però non è motivo per festeggiare o brindare alcunché, perché le battaglie politiche si devono vincere con l'idea e non con gli arresti".