Tav, Chiamparino: "L'Unione Europea è pronta a finanziare metà del progetto"
Il presidente della Regione Piemonte spiega che il costo dell'opera per l'Italia passerebbe da 1,7 miliardi a 850milioni: "Una ragione in più per il via libera ai nuovi bandi". Salvini: "Finalmente Ue fa una cosa giusta"
L'Unione Europea è disposta a venire incontro all'Italia sulla Tav, purché i lavori proseguano. In vista del consiglio d'amministrazione di Telt, il soggetto promotore dell'opera, infatti, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, spiega che l'Ue è pronta a finanziare al 50% non solo il tunnel di base, ma anche le tratte nazionali di avvicinamento. "Una ragione in più per dare il via libera ai nuovi bandi", dice il governatore.
Per l'Italia il costo scenderebbe a 850 milioni - In questo modo, il costo dell'opera, per l'Italia, passerebbe dagli attuali 1,7 miliardi a 850 milioni. Motivo per cui si moltiplicano, in queste ore, gli appelli "Sì Tav" anche se il M5s non indietreggia e avverte: "Se partono gli appalti ci faremo sentire".
La pubblicazione dei due bandi di gara - La riunione dei vertici italo-francesi di Telt, si riuniscono martedì a Parigi con un ordine del giorno riguardante la pubblicazione di due bandi di gara per la realizzazione dell'intera tratta francese del traforo, che corrispondono poi ai tre quarti dell'infrastruttura ovvero 45 dei 57,5 chilometri totali. Il soggetto promotore della Torino-Lione ha precisato di non essere il costruttore dell'opera e di "non agire con finalità indipendenti dalle volontà dei due governi". A patto, però, che siano espresse "secondo modalità formalmente esplicitate, istituzionalmente appropriate e binazionalmente condivise". E' il caso del Grant Agreement, sottoscritto nel 2015 dai due Stati con la Ue e, per Telt,"attualmente vigente e vincolante".
Le "madamin" e i "Sì Tav" - La posizione di Telt lascia presagire l'imminente pubblicazione dei bandi, così come auspicato a gran voce dalle "madamin", che in una lettera hanno invitato la società a proseguire l'opera, definendola "legge dello Stato". L'appello porta anche la firma di Mino Giachino, altro organizzatore delle manifestazioni "Sì Tav". "Il governo se ne faccia una ragione e sblocchi gli appalti Telt", ha detto.
Ulteriori rinvii costerebbero oltre 800 mln - Telt è una società di diritto francese, legislazione in cui vige la cosiddetta
norma dissolvente che può consentire di dichiarare una procedura di gara già pubblicata "senza seguito". "Non esistono le condizioni per continuare a tenere in sospeso le gare", ribadiscono i sostenitori dell'opera ricordando che ulteriori rinvii comporterebbero una perdita di almeno 813 milioni di euro, tra impegni assunti e contratti già firmati con l'Unione Europea. Col rischio, tra l'altro, che i vertici del soggetto promotore siano direttamente chiamati in causa.
M5s: "Se partono gli appalti..." - "Noi non abbiamo cambiato idea: deve essere conclusa per il bene dell'Italia", sostiene Alessandro Morelli, parlamentare della Lega. Diversa la posizione degli alleati di governo grillini: "Costi-benefici negativa e ora si parla di far partire bandi? Ma siamo impazziti?. La rimozione di Virano avrebbe dovuto essere il primo passo! Cosa aspettiamo?", dice Francesca Frediani, consigliere M5S Piemonte della Val Susa e No Tav della prima ora. "Se dovesse partire un solo appalto ci faremo sentire forte e chiaro. E uso il plurale perché so che siamo in tanti...", conclude.
Il commento di Salvini - Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, commenta con soddisfazione l'annuncio di Chiamparino che conferma la disponibilità dell'Unione Europea a finanziare al 50% non solo il tunnel di base della Torino-Lione, ma anche le tratte nazionali di avvicinamento. "Sulla Tav finalmente l'Europa ha fatto una cosa giusta", ha detto il vicepremier.
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