"Paesaggio dopo la battaglia" è il nuovo album di Vasco Brondi. Arriva a quattro anni di distanza dal lavoro precedente, ed è il primo firmato con il suo nome e cognome, dopo la fine del progetto Le Luci Della Centrale Elettrica. "E' un disco piene di battaglie intime e collettive e anche paessaggi interiori ed esteriori", racconta il cantautore.
"E' un disco di racconti per voce e cori e in ogni canzone c'è qualcuno che è alla ricerca, fiduciosamente, anche in tempi difficili", racconta Vasco Brondi durante la presentazione. Il suo modo di vedere le cose, la sua sensibilità con cui analizza il mondo che lo circonda sono il centro di tutti i brani: "Mi sono rapportato con l'idea di non dover per forza stupire e con la volontà di essere autentico".
"Ci ho messo 4 anni per fare il nuovo album", una tempistica naturale, non una scelta, secondo quanto rivela, ma "l'unico modo di rapportarmi a quello che faccio. Tutti dobbiamo seguire il nostro ritmo vitale in linea con le regole che governano la natura. Non siamo delle macchine".
Per Vasco Brondi la musica ha un ruolo fondamentale nella società: "Siamo in momento e in una società traumatizzata, siamo di fronte a qualcosa di inaudito e inaspettato. Stiamo ancora leccandoci le ferite e ne avremo per anni. La musica per me è un ulteriore anticorpo per affrontare questa situazione. L'arte e la cultura possiono rafforzare il sistema immunitario dell'anima. La musica è tornata ad avere un ruolo che io stesso non gli davo più perchè mi sembrava che fosse concepita dagli artisti per accrescere il loro ego".
© Max Cardelli
Con Le luci della centrale elettrica, Vasco in 10 anni ha pubblicato quattro album, sempre da solista. Ora, per la prima volta senza moniker ma solo con il suo nome, "ho reagito circondandomi da musicisti": oltre alla produzione artistica curata da Taketo Gohara, il suo lavoro si arricchisce della partecipazione e la collaborazione di numerosi musicisti di importanza internazionale, da Mauro Refosco (Red Hot Chili Peppers, David Byrne) a Paul Frazier (David Byrne), fino a Enrico Gabrielli e Alessandro "Asso" Stefana.
"Il lavoro al disco è iniziato prima del lockdown, e alcune canzoni non sono figlie della pandemia, come 'Abbracciamoci'. Altre invece portano un'eco di quanto successo". Il titolo "Paesaggio dopo la battaglia" è anche quello di una delle canzoni del disco: "Il titolo è venuto da sé dopo che ho scritto la canzone omonima e mi sono accorto che poteva essere un buon contenitore per tutte le battaglie del disco, che siano intime o universali. Nell'aria rimane una sorta di pace perchè la battaglia, comunque sia andata è finita".
Battaglie che Vasco Brondi ha voluto raccontare a cominciare dalla quella più difficile: "La battaglia profonda per me è stata ed è con ciò che faccio, con questo lavoro da cui mi allontano e poi ritorno, con l'espormi e non espormi, con l'aver seguito la strada che nessuno mi ha indicato e avere un rapporto controverso con questa posizione tra nascondermi e aprirmi".
Occasione per raccontare il nuovo album per Brondi saranno gli incontri presso alcuni importanti Atenei italiani a maggio. Poi sarà la volta del nuovo tour. "Sarà un'estate rocambolesca", assicura, spiegando: "Ci ritroveremo in alcuni luoghi intimi. In un ambiente raccolto mi sento a mio agio". Queste le prime date annunciate: 28 giugno Estate Sforzesca 2021, Milano; 30 giugno Estate fiesolana, Fiesole (FI); 13 luglio Sequoie Music Park, Bologna; 16 luglio Flowers Festival, Collegno (TO); 18 luglio Festival Estate al Castello - Villafranca non si arrende 2021, Villafranca di Verona (VE); 21 luglio Villa Olmo Festival, Como; 30 luglio Tener-a-mente Festival, Vittoriale degli italiani - Gardone Riviera (BS).
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