Ryan Adams, primi effetti del caso molestie: album sospeso e indagine FBI
In un'inchiesta pubblicata dal "New York Times", diverse donne sostengono di aver subito pressioni dal musicista in cambio di aiuti lavorativi
Dopo le accuse di molestie sessuali da diverse donne tramite un'inchiesta pubblicata dal New York Times, iniziano le prime ripercussioni su Ryan Adams. Intanto è stata sospesa la pubblicazione del nuovo album intitolato "Big Colors", atteso per aprile. E inoltre l'FBI avrebbe messo sotto inchiesta il musicista per presunta violazione di leggi federali: lo scambio di messaggi a sfondo erotico con minorenni, è una pratica vietata nello Stato di New York.
Un funzionario delle forze dell'ordine della Grande Mela ha dichiarato al
New York Times che l'FBI sta indagando se il musicista abbia commesso un crimine impegnandosi in comunicazioni sessualmente esplicite con una fan minorenne.
Nell'inchiesta del quotidiano americano si sostiene che Adams avesse inviato
più di 3000 messaggi alla ragazza per un periodo di nove mesi a partire dalla fine del 2014, quando lei aveva 15 anni. I messaggi includevano fotografie esplicite. La ragazza ha dichiarato al giornale che il musicista si era anche mostrato nudo durante videochiamate su Skype.
L'avvocato di Adams ha smentito in modo inequivocabile che il suo assistito si fosse "mai impegnato in comunicazioni sessuali online inappropriate con qualcuno che sapeva essere minorenne" e ha dichiarato al New York Times di non essere stato contattato dalle forze dell'ordine.
Per quanto riguarda il disco, dopo l'uscita dell'inchiesta molti negozi hanno iniziato a segnalare di essere stati avvisati che l'album è stato tagliato dal programma di uscite della Universal. Intanto l'etichetta
Pax-Am di Adams (che ha un accordo di distribuzione con la Blue Note della Universal) ha cancellato le proprie pagine dedicate ai preordini dell'album.
Non da ultimo, compagnie che producono strumentazioni per musicisti (
Benson e JHS pedals) hanno tagliato unilateralmente gli accordi con il musicista, annunciando che i prodotti che portano il suo nome saranno ritirati dal mercato.
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