POLEMICHE PER L'INTERVENTO

Migranti, polizia francese spruzza spray urticante sul treno Ventimiglia-Nizza | Una passeggera a Tgcom24: "Dal bagno urla disumane"

La sostanza ha raggiunto anche i viaggiatori in carrozza provocando tosse e bruciori. "Non è la prima volta, ma mai così tanta violenza", il racconto a Tgcom24

© -afp

Nuove polemiche sul comportamento della polizia francese al confine con l'Italia: gli agenti avrebbero spruzzato spray urticante giovedì mattina intorno alle 7 sul treno partito da Ventimiglia e diretto a Nizza. L'obiettivo era per far uscire alcuni migranti nascosti in un bagno, ma la sostanza urticante ha raggiunto anche i viaggiatori in carrozza provocando tosse e bruciori. L'episodio si è verificato alla stazione di Mentone. "Dal bagno dove si erano chiusi i tre giovani africani arrivavano urla disumane - è il racconto di una testimone a Tgcom24. - Un fatto del genere era già accaduto la settimana scorsa, ma nessuno aveva visto tanta violenza. Siamo rimasti tutti increduli e scioccati. Tutto ciò è legale?".

La testimonianza di una passeggera a Tgcom24 La stazione di Mentone è la prima in territorio francese una volta oltrepassato il confine arrivando dall'Italia. Secondo quanto hanno riferito alcuni passeggeri, gli agenti, saliti a bordo alla sosta delle 7.10 per l'abitudinario controllo dei documenti, hanno dapprima cercato di forzare la porta della toilette nella quale si erano chiusi i migranti utilizzando una sorta di grossa tronchese e hanno poi spruzzato la sostanza urticante per farli uscire.

"Dal bagno arrivavano urla disumane - racconta una testimone a Tgcom24 - e dopo mezz'ora di tensione abbiamo visto come quei tre ragazzi sono usciti da lì, non si reggevano in piedi. E anche i gendarmi erano stremati. Ma tutta questa aggressività è lecita? E' stata una situazione sconvolgente".

Come hanno reagito i presenti? "Eravamo tutti scioccati, nessuno è intervenuto direttamente contro i gendarmi, ma in tanti si sono alzati per vedere da vicino cosa stesse accadendo e per filmare con gli smartphone. Nessuno provava simpatia per questa azione. A quell'ora sul treno eravamo per lo più italiani".

"Vorrei ci fosse consapevolezza nell'opionone pubblica di quello che accade in quella tratta: i controlli sono mirati in base al colore della pelle - aggiunge la testimone a Tgcom24; - chi prova a scappare viene bloccato e preso platealmente a schiaffi. Quei tre ragazzi sicuramente parlavano francese, perché gli agenti non hanno provato a trattare con loro? O perché non hanno semplicemente atteso che uscissero per intervenire? Alla fine tutti ci siamo chiesti: Chissà dove li portano? Cosa faranno loro?".