La procura generale di Firenze ha chiesto 15 anni e 6 mesi di carcere per l'ex a.d. Fs, Mauro Moretti, al processo d'appello sulla strage di Viareggio. Chiesti inoltre 14 anni e 6 mesi per Michele Mario Elia (ex a.d. Rfi) e 7 anni e 6 mesi per Vincenzo Soprano (ex a.d. Trenitalia). Le richieste considerano 6 mesi di riduzione per la prescrizione di alcuni reati. Moretti ha rinunciato alla prescrizione "per rispetto delle vittime", ha affermato.
Nel processo di primo grado a Lucca, che si è concluso il 31 gennaio 2017 con 23 condanne e 10 assoluzioni, Moretti è stato condannato a 7 anni di carcere in quanto ex amministratore delegato per Rete Ferroviaria Italiana, ma assolto come ex a.d. di Ferrovie dello Stato, mentre Michele Mario Elia, in qualità di ex ad di Rete ferroviaria italiana, ha subito una condanna a 7 anni e 6 mesi, come Vincenzo Soprano, ex a.d. di Trenitalia.
Sinora erano state formulate dal sostituto procuratore generale Lucaina Piras le richieste di condanna soltanto nei confronti degli imputati tedeschi e austriaci, amministratori e tecnici di Gatx Rail Austria, la società titolare del carro che sviò e prese fuoco, e Officine Jugenthal di Hannover, dove fu fatta la manutenzione dell'asse del vagone spezzatosi prima dell'incidente, con pene che vanno da 7 anni e 6 mesi a 8 anni e 10 mesi, scontate di 6 mesi rispetto al primo grado per la prescrizione scattata nel maggio 2018 per i reati di incendio colposo e lesioni personali colpose.
Nella requisitoria, il pm di Lucca Salvatore Giannino, avvalendosi anche di un video, si è soffermato sulle condizioni del carro, la cui rottura provocò la strage, e i mancati controlli sui fornitori dei mezzi rotabili. Una catena che, secondo l'accusa, arriva sino all'ex ad di Fs, Mauro Moretti e all'ex ad di Rfi, Michele Elia. La strage di Viareggio avvenne il 29 giugno 2009 quando, alle 23:48, il gpl fuoriuscito da un carro cisterna deragliato, entrando nella stazione della città della Versilia, invase il quartiere di via Ponchielli, causando forti esplosioni e un imponente incendio che distrusse molte case. Il bilancio dei morti salì di ora in ora, poi di giorno in giorno, fino ad arrivare a 32: tra le vittime ci furono anche bambini.
Moretti: "Rinuncio alla prescrizione" - "Ho preso atto di quello che ha detto il procuratore, sono parecchi anni che si discute in merito alla prescrizione e sono stato spesso portato a bersaglio, per la prescrizione, per i fatti di Viareggio. Rinuncio alla prescrizione, lo faccio per rispetto delle vittime, dei familiari delle vittime e del loro dolore. Lo faccio perché ritengo di essere innocente". Lo ha detto Mauro Moretti in una dichiarazione spontanea alla corte di appello di Firenze. Coi giornalisti che aspettavano all'esterno, il manager ha preferito non fare commenti.
Familiare di una vittima a Moretti: "Pulisciti la bocca" - Mentre Moretti lasciava l'udienza del processo di appello una familiare delle vittime, Daniela Rombai, lo ha seguito fuori dall'aula e nel cortile del palazzo di giustizia di Firenze gli ha detto a voce alta: "Pulisciti la bocca prima di parlare delle famiglie delle vittime". Moretti l'ha guardata ma non ha risposto alla donna. A tutte le udienze sono stati presenti i familiari delle vittime, in particolare l'associazione "Il mondo che vorrei" onlus.