I pastori sardi "da giorni sono scesi in strada e stanno protestando contro i prezzi del latte". E secondo il premier, Giuseppe Conte, "la loro protesta e le loro istanze non possono rimanere inascoltate". Così il presidente del Consiglio ha annunciato la sua visita a Cagliari, dove ha incontrato i protagonisti della protesta assieme ai ministri Centinaio e Lezzi. Il presidente del Consiglio ha poi annunciato un tavolo di filiera per il 21 febbraio.
"Il tavolo sarà annunciato anche dal ministro dell'Agricoltura Centinaio e vi prenderanno parte per la prima volta anche i pastori della Sardegna. E adesso saranno allo studio delle misure per venire incontro alle loro richieste", ha dichiarato Conte.
I pastori: "il governo ha ascoltato, ma ancora nessuna soluzione" - Non si è fatta attendere la replica dei pastori sardi, secondo i quali "siamo lontani dal trovare una soluzione, nonostante il governo ci abbia ascoltati". Lo ha detto Felice Floris, leader del movimento degli allevatori da giorni in protesta, al termine dell'incontro all'aeroporto militare di Decimomannu con il premier e i ministri. "Il governo è attento, e noi lo ringraziamo, però ci servono risposte in tempi brevi. Per questo - annuncia - i presidi si intensificheranno nei prossimi giorni: noi non molliamo". Tra le proposte arrivate durante il confronto per fronteggiare il problema delle eccedenze di prodotto, "c'è quella di spostare dal mercato 20 milioni di euro di pecorino romano, da destinare ai bisognosi in Italia, ma anche all'estero, per esempio in Africa".
Salvini: "Ci deve essere un prezzo minimo per legge" - Sulla questione è intervenuto anche il vicepremier Matteo Salvini, il quale si è detto "assolutamente pronto a prendere il primo aereo per garantire l'ordine pubblico e il fatto che non ci siano eccessivi disagi per i sardi". "Lo farei - ha aggiunto - da cittadino italiano perché ritengo debba esserci un prezzo minimo del latte ovino fissato per legge, così come accade in altre filiere per evitare che ci sia qualcuno che specula".
Nuovi blocchi e sversamenti in tutta la Sardegna - Intanto la "protesta del latte" è arrivata alla sua quarta giornata, con blocchi e sversamenti segnalati in tutta la Sardegna. Nell'hinterland di Cagliari, a Capoterra, una quarantina di allevatori ha presidiato la statale 195 rovesciando sulla strada il latte contenuto nei bidoni. Una scena già vista anche a Tratalias, lungo la provinciale 77, dove sono entrati in azione una ventina di pastori. A Villacidro, invece, circa 200 manifestanti si sono radunati in piazza Lavatoio sversando sull'asfalto centinaia di litri di latte. Manifestazioni analoghe a Ballao, dove è stato rallentato il traffico, e a Suelli. Blocchi stradali si registrano anche sulla statale 131 a Nuoro, al chilometro 42, a Bonorva, sulla statale 129 a Bolotana e sulla provinciale 729.
Studenti coi pastori a Oristano - Anche gli studenti solidarizzano con i pastori sardi. A Oristano, nella centralissima Piazza Roma, un gruppo di giovani dell'Istituto Agrario si è unito agli allevatori compiendo il gesto simbolo della protesta, il versamento del latte per terra. A Burcei, invece, un autotrasportatore è stato bloccato da 15 uomini incappucciati. Dopo aver accerchiato il mezzo, gli individui hanno costretto l'autista a restare all'interno dell'abitacolo, mentre il gruppo ha aperto le valvole del camion e sversato circa tremila litri di latte sulla strada. Concluso il blitz, hanno lasciato ripartire il camionista.
Prezzo ancora in calo: i pastori perdono 14 centesimi al litro - Intanto un nuovo calo del prezzo del latte ovino è stato registrato dall'Ismea. Secondo le rilevazioni dell'istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, a febbraio il livello del prezzo si è attestato sui 60 centesimi al litro (Iva inclusa). I costi di produzione hanno raggiunto invece i 74 centesimi al litro, segnando un margine negativo per le aziende produttrici di 14 centesimi.
Un'azienda ferma la produzione per solidarietà - Sempre ad Oristano l'azienda Cao Formaggi, tra le maggiori produttrici di derivati del latte ovino della Sardegna, ha sospeso ogni attività di produzione e distribuzione dei prodotti in segno di solidarietà con la protesta. La cooperativa di pastori diventa così la prima ad adottare una misura di questo tipo e ha motivato la decisione "auspicando una rapida soluzione della vertenza". Nei giorni scorsi la stessa azienda aveva già deliberato di portare a 70 centesimi al litro l'acconto per il latte versato nel mese di gennaio.
Tajani: "Inaccettabile che il latte sardo costi meno dell'acqua" - Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani: "I produttori di latte sardi devono poter vivere del loro duro lavoro. E' inaccettabile che il loro latte costi meno dell'acqua. Dobbiamo proteggere e valorizzare le produzioni locali".