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Torino, rimproverato perché occupa parcheggio per disabile insulta: "Sei handicappata al cervello"

L'offesa viene postata su Facebook dalla mamma di Alyssa, bimba affetta da problemi neuropsicomotori, che non ha trovato il parcheggio libero a lei dedicato. "Spero che figli o nipoti riconoscano la scrittura e che si sentano umiliati come noi", scrive la donna

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"Tu sei andicappata (sic!) solo al cervello". Questo il messaggio che mamma Luana di Torino si è ritrovata sulla portiera dell'auto che è stata costretta a parcheggiare lontano dal posto disabili dedicato alla figlia, Alyssa, affetta da grave disabilità neuropsicomotoria. Quel parcheggio vicino all'asilo, infatti, era occupato da un automobilista intento a leggere il giornale al volante. E a scrivere quell'offesa a lei indirizzata è stato proprio quell'uomo al quale mamma Luana aveva fatto notare la violazione. Per tutta risposta l'insulto vergato a mano. Così la donna ha affidato a Facebook il biglietto offensivo accompagnato dal suo sfogo, allo scopo di individuare l'autore del gesto. "Spero che figli o nipoti riconoscano la scrittura e che si sentano umiliati come noi", ha scritto Luana in un post diventato virale.

Gli insulti e lo sfogo su Facebook "All'ora di portare Alyssa all'asilo all'interno del Parco la Tesoriera a Torino, arrivo davanti alla scuola e vedo, come ogni giorno, che il posto riservato ai disabili (cui ha diritto mia figlia) è occupato", è l'incipit dello sfogo via Facebook di mamma Luana.

"Trovo posto due macchine più avanti e parcheggio - continua il racconto della donna nel post. - Tiro giù la mia creatura di quasi 25 chili, la carico in braccio e, passando davanti alla macchina parcheggiata "abusivamente" faccio notare al signore che leggeva il giornale in auto che il posto è destinato alle persone diversamente abili. Lui mi risponde: "Sono solo 5 minuti". Io stufa di questa risposta sentita già almeno 35.000 volte, alzo un po' il tono e gli dico che la macchina io l'ho parcheggiata poco più avanti ma lui si deve vergognare di aver preso quel parcheggio riservato ai bimbi con difficoltà come mia figlia".

In tutta risposta, il biglietto con l'insulto. "Entro all'asilo, sistemo la piccola e al mio ritorno - aggiunge Luana - trovo questo simpatico bigliettino incastrato nella portiera della mia macchina. Forse pensava che il mio tagliando fosse stato vinto con i punti del supermercato o forse credeva che mia figlia non fosse una bimba con difficoltà ma solo pigra perché così grande l'ho caricata in braccio... Forse... Non so. Non mi spiego... Io non auguro nulla a questo signore perché le disgrazie le conosco e non mi sento di augurare nulla di brutto a nessuno".

Così ecco l'appello finale: "Spero solo che facendo il giro su Facebook, capiti nella bacheca di suo figlio o suo nipote, che riconoscano la scrittura e che si sentano umiliati tanto quanto ci sentiamo noi famiglie di bimbi in difficoltà per cui dobbiamo lottare tutti i giorni anche solo per un parcheggio "privilegiato" di cui, vi garantisco, faremmo volentieri a meno".

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