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Scontro Francia-Italia, Parigi: "Roma fa battute ma è in recessione"

Il richiamo dell'ambasciatore francese "non è permanente", ma la decisione è stata presa perché "era importante mandare un messaggio"

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Sebbene il richiamo dell'ambasciatore francese "non sia permanente", la decisione è stata presa perché "era importante mandare un messaggio". A spiegarlo, parlando di "scortesia" per l'incontro Di Maio-gilet gialli, è il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, il quale sottolinea anche come "le battute di Luigi Di Maio e Matteo Salvini non hanno impedito all'Italia di entrare in una recessione economica... Noi non abbiamo fatto battute".

Griveaux osserva che "il dialogo non è mai stato rotto", sottolineando che "c'è un capo del governo in Italia, è Conte", che Macron ha "già incontrato più volte". Sull'incontro di martedì in Francia di Di Maio con i gilet gialli, Griveaux ritiene che "la cortesia avrebbe voluto" che quando un ministro si reca in un Paese vicino "si avvertisse il governo".

Toninelli: "Francia è un popolo amico, chieda scusa per il 2011" - "Non c'è nessun tipo di scontro con la Francia". Così il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, prova a smorzare i toni, precisando che "è un popolo amico". "La Francia commise un grave errore nel 2011 e ne stiamo pagando le conseguenze noi italiani principalmente. E' un peccato che non chiedano scusa. L'Africa è un continente che richiede un approccio completamente diverso e chi lo deve fare è la Francia. Stiamo interloquendo", dice.

"Macron non deve arrabbiarsi", aggiunge poi Toninelli commentando l'incontro dei vertici M5s con i gilet gialli. "Il partito di Macron è alleato con il Partito di opposizione italiano - afferma -. Che stranezza c'è se un partito di maggioranza va ad incontrare dei candidati o membri di un partito di opposizione francese. Da quando è vietato?".

La pasionaria dei gilet gialli a Di Maio: "Pensi all'Italia" - "Dopo questa telenovela ho solo voglia di dire una cosa: ma occupatevi di casa vostra. Non si fa politica con le ingerenze in altri Paesi, non abbiamo bisogno di forze straniere in casa nostra". Così Jacline Mouraud, tra le principali leader dei gilet gialli, fondatrice del Movimento Les Emergents, bolla la missione del vicepremier italiano Di Maio in Francia. "Francamente - prosegue - quanto accaduto mi pare poco serio. Ho l'impressione di essere nel cortile della ricreazione".

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