Woody Allen è nel limbo da quando Amazon Studios ha improvvisamente messo fine all'accordo tra loro, non distribuendo "A Rainy Day in New York" con Selena Gomez e Timothee Chalamet, già terminato e precedentemente annunciato per l'autunno 2018. Così il regista americano ha intentato causa contro la società di produzione, chiedendo 68 milioni di dollari per la violazione del contratto che prevedeva la realizzazione di quattro film.
Nell'azione legale deposita al Southern District di New York, il registra accusa Amazon di aver fatto nel giugno scorso un passo indietro sull'accordo raggiunto in precedenza senza fornire valide spiegazioni. "Amazon ha cercato scuse per la sua azione facendo riferimento alle accuse senza senso vecchie di 25 anni contro Allen. Accuse note ad Amazon e al pubblico prima dell'intesa con il regista", si legge nei documenti presentati da Allen in tribunale.
Il riferimento è alle accuse di molestie avanzate contro il regista dalla figlia adottiva Dylan Farrow, che risalgono agli anni 90, ma che di recente, grazie anche al #MeToo, hanno ripreso slancio. Da diverso tempo Farrow è tornata a puntare il dito contro il padre. Prima con un intervento nel 2014 sul New York Times, dove ha criticato coloro che continuavano a lavorare con lui. Poi in un'intervista del 2018 a Cbs, dettagliando le accuse, che ha spinto una serie di attrici e attori a scusarsi pubblicamente per essere comparsi nei film del registra di "Manhattan". Allen ha sempre negato le accuse.
"A Rainy Day in New York" è stato girato nel 2017. Amazon ha già distribuito due film di Allen ("Café Society" e "La ruota delle meraviglie) e la sua serie tv "Crisis in Six Scenes".