Accordo fatto per la cessione di Unipol Banca dal gruppo Unipol a Bper. Lo conferma all'agenzia di stampa Ansa una fonte a conoscenza del dossier nel giorno in cui l'operazione, che verrà ufficializzata venerdì mattina prima dell'apertura di Borsa, è stata esaminata dai cda di Bper, Unipol e UnipolSai. Il prezzo della vendita, che smuove le acque del risiko bancario, dovrebbe attestarsi a cavallo tra i 200 e i 250 milioni di euro.
L'operazione porterà sotto le insegne di Bper i circa 258 sportelli e i 2.200 dipendenti di Unipol Banca, che ha chiuso i primi nove mesi del 2018 con un utile normalizzato di 4 milioni, una raccolta diretta di 10 miliardi e 7 miliardi di impieghi. Contenuta, invece, la dote di crediti deteriorati che arriverà a Modena (426 milioni, in gran parte utp, al 30 settembre scorso), grazie all'importante lavoro di pulizia di bilancio fatto da Unipol, che nel 2017 ha speso un miliardo di euro per liberare il suo istituto da un fardello di 3 miliardi di sofferenze.
L'acquisto della banca del gruppo assicurativo, assieme a quello del 49% del Banco di Sardegna, anch'esso all'esame del cda di Bper, entrerà a far parte del piano industriale che l'istituto modenese presenterà al mercato il 28 febbraio e che si focalizzerà su contenimento dei costi, riduzione degli npl e rilancio dei ricavi.
Unipol, nonostante la perdita della "sua" banca, manterrà un piede ben piantato - con una logica sia finanziaria che industriale - nel settore del credito proprio attraverso Bper, di cui è il primo azionista con il 15% del capitale (con la possibilità di salire fino al 20%) e con cui ha una partnership nella bancassicurazione. A fianco del gruppo bolognese si consoliderà il ruolo della Fondazione Banco di Sardegna, già azionista con il 3%, che riceverà azioni e obbligazioni convertibili in cambio della quota del 49% del Bds.
La vendita di Unipol Banca è anche destinata a riaccendere la speculazione in Borsa sull'accorciamento della catena di controllo di Unipol, attraverso una fusione tra UnipolSai e la capogruppo. Un'operazione che l'ad dei bolognesi, Carlo Cimbri, ha detto di poter prendere in esame solo dopo l'uscita della banca del perimetro del gruppo.