Blitz delle forze dell'ordine, all'alba a Torino, per sgomberare l'asilo occupato di via Alessandria. A darne notizia, su radio Blackout, sono gli stessi anarchici, che occupano la struttura dal 1995. Sei anarchici sono stati arrestati con l'accusa di terrorismo per la campagna contro i Cie lanciata nel 2016 con azioni di sabotaggio. La struttura, otto locali distribuiti su due piani, un tempo ospitava la scuola materna Principe di Napoli.
I sei sono leader storici del centro sociale Asilo di Torino, occupato da 24 anni e considerato dagli inquirenti "vera e propria base logistica e operativa dell'associazione sovversiva investigata". Le indagini della Digos, coordinate dalla Procura di Torino, sono scattate lo scorso anno. Obiettivo delle azioni degli arrestati era quello di contrastare la politica dello Stato in materia di immigrazione colpendo i Centri per l'Immigrazione e il Rimpatrio.
Dei 21 attentati contestati, 15 sono i plichi esplosivi spediti a ditte di Torino, Bologna, Milano, Roma (Ambasciata di Francia), Bari e Ravenna; altri sei ordigni, confezionati con le stesse metodologie, hanno interessato gli uffici di Poste Italiane di Torino, Bologna e Genova.
I manufatti erano in grado di provocare danni e lesioni. A due degli indagati viene anche attribuita la responsabilità, in concorso con altre persone al momento non identificate, di aver collocato due ordini esplosivi davanti ad apparecchiature Atm di altrettanti uffici postali di Torino.
Contro lo sgombero, una ventina di anarchici ha bloccato il traffico nelle strade attorno all'edificio. Altri sei antagonisti sono saliti sul tetto dello stabile e rifiutano di andarsene. "Un intervento più volte richiesto nel corso degli anni e lungamente atteso da città e residenti di un quartiere che chiede semplicemente un po' di normalità", ha detto il sindaco di Torino, Chiara Appendino, ringraziando "la questura e gli agenti intervenuti".